Da Dante a Calvino, imparare a scrivere in tre passi

L’immagine rappresenta in modo chiaro e minimalista le tre fasi essenziali del processo di scrittura. A sinistra, una piuma d’oca simbolizza la fase dell’immaginazione, evocando l’ispirazione e la creatività che sono il punto di partenza di ogni opera letteraria. Al centro, una penna stilografica moderna rappresenta la fase di scrittura, il momento in cui le idee vengono trasfuse sul foglio, coniugando tradizione e modernità. A destra, un righello illustra la fase della strutturazione, sottolineando l’importanza dell’organizzazione e della precisione nel dare forma al testo. Infine, in basso, una pietra levigata rappresenta la fase di raffinamento, simboleggiando il processo di revisione e perfezionamento che trasforma una bozza iniziale in un’opera completa e rifinita. Insieme, questi elementi offrono una visione completa e intuitiva del percorso della scrittura, dalla prima ispirazione alla realizzazione finale.

Quali sono le basi della scrittura? In cosa consiste il processo fondamentale che sta dietro ogni opera letteraria o anche solo testuale, saggistica? Come funziona di preciso? Queste sono le domande che mi hanno guidato, nel mio ruolo di coach per metodi di studio e materie umanistiche, a indagare i percorsi creativi di Dante, Petrarca e Calvino. In questo articolo, esploreremo insieme il cuore del loro processo creativo: come hanno utilizzato l’immaginazione per ideare i loro mondi, come hanno strutturato queste visioni e come, infine, le hanno trasformate in parole immortali. Un breve percorso attraverso l’arte della scrittura, che spero possa illuminare e ispirare chiunque si affacci a questo mondo.

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Come gestire la natura incerta della carriera artistica

Foto di Md Towhidul Islam.

Perché la vita di un attore all’inizio della sua carriera, a volte, è un campo minato di stress e ansia? Nel nostro viaggio tra i quaranta problemi che ogni attore principiante deve affrontare ora ci addentriamo nel cuore dell’incertezza. In queste righe, sveliamo come questo invisibile antagonista influenzi l’arte della recitazione.

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Leonardo Vitale, dalla strada alla storia

La professoressa Annamaria Andriani mentre il 6 dicembre 2023 parla del suo libro su Leonardo Vitale a Palazzo Martini, ad Oria (Br). Dietro di lei si vedono sulla sinistra una natura morta dipinta con l’aerografo da Vitale e l’opera a lui dedicata di Maddalena Trinchera.

“Che impatto ha un artista che trasforma l’asfalto in un palcoscenico di colori e storie?” Questa è la domanda che mi ha accompagnato ieri, 6 dicembre 2023, mentre studiosi ed artisti raccontavano un po’ mio padre, Leonardo Vitale, il madonnaro salentino che ha saputo fondere arte, storia e vita quotidiana.

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La libertà e la leggerezza di Leonardo Vitale

La pietra d’inciampo che ricorda Leonardo Vitale a Lecce, nei pressi della stazione ferroviaria.

Che cosa resta di Leonardo Vitale e della sua arte popolare? Chi era e perché ricordare la sua eredità artistica? Sono domande che da due anni a questa parte mi pongo su mio padre. Da ieri, 15 novembre 2023, esse non sono solo mie perché ci sono due nuovi elementi che rendono ancora più di dominio pubblico la sua dipartita. A Lecce infatti è stata inaugurata la pietra d’inciampo a lui dedicata ed è stato presentato un libro che ripercorre la sua biografia e l’arte madonnara. E in questo articolo voglio un po’ raccontare che cosa di bello è accaduto e perché ciò ci riguarda un po’ tutti.

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7 imperdibili saggi da leggere in estate

Un libro è come un giardino che si può tenere in tasca dice un proverbio arabo. Puoi portarlo con te ovunque tu vada. Questa citazione descrive in modo magistrale il potere di un libro nel trasformarsi in un rifugio portatile, un’oasi di bellezza e conoscenza. Perciò oggi ho deciso di suggerire sette saggi da leggere durante l’estate. Questi sette consigli fanno parte di un freebie che ho curato per questa estate 2023, un documento gratuito che puoi scaricare e condividere con chi vuoi.

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Il marketing digitale spiegato in tre semplici mosse

Foto di ANTONI SHKRABA.

La gran parte della nostra vita ha a che fare con persone che per tanta parte del giorno e della notte hanno a che fare con dei device, soprattutto con lo smartphone. Le nostre relazioni passano da questo aggeggio a cui prestiamo di continuo attenzione, perché cerchiamo un’informazione, vogliamo sapere che tempo farà, scriviamo a qualcuno, guardiamo video e storie ecc. Che si tratti dunque di organizzarsi con gli amici per andare a funghi o di promuovere la gita della parrocchia o di trovare lavoro o di promuovere prodotti e servizi dobbiamo fare i conti con questo: sono passati i tempi in cui bastava un cartellone o un annuncio sulla rubrica economica del giornale locale.

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Come recitare

Foto di cottonbro.

Quando un bambino sta giocando a fare l’astronauta o il pilota di formula uno o il supereroe in parte imita ciò che ha già visto in qualche cartone animato o film e in parte immagina. Non si chiede in che modo si faccia ma si mette subito all’azione, si diverte non appena scatta il meccanismo del “come se”. Dopo aver visto che cos’è la recitazione e quanti tipi ne esistono, a cosa serve, cosa si studia in questo settore, accenneremo ora a come recitare.

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Breve viaggio in una città del Medioevo

Mercato Medievale.

Le rievocazioni basate sul Medioevo sono di moda oggi. Un po’ ovunque si assiste a cortei, tornei, feste, commemorazioni di battaglie, pali, ecc. E si ha un po’ la sensazione che in quell’epoca ci fosse un quotidiano turbinio di eventi, scontri tra cavalieri, musica per strada ecc. Che ci fossero molte feste, insomma, che si protraevano per tutta la notte, come avviene oggi in tante celebrazioni di fatti storici a volte veri e a volte inventati di quel periodo storico. Che ci fossero delle feste legate al Natale o alla Pasqua o ad altri momenti religiosi è indubbio. Anche se avvenivano con modalità diverse dalla rievocazioni odierne. Ma com’era la vita di ogni giorno in una città medievale? Quali erano le attività quotidiane? Com’era scandito il tempo?

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I miti di fondazione delle città e il loro racconto

Foto di jimmy teoh.

Chi ha fondato Roma? Romolo che, secondo la leggenda, tracciò il primo confine della città. Il fratello gemello Remo lo scavalcò e fu quindi ammazzato. Quella che dunque diventerà la caput mundi ha il suo mito fondativo sul fratricidio. Nessuno può osare andare oltre il solco tracciato perché sarà giustiziato, fosse anche un consanguineo. Sembra così che il primato del diritto sia al sicuro. Roma nascerebbe dunque dal suo confine ed è cittadino chi ci sta dentro ed è escluso chi sta fuori. Ne argomenta Paolo Rumiz in Appia in una sua discussione con Aglaia McClintock. E tale citazione ci serve per introdurre una domanda: perché andiamo alla ricerca dei fondatori delle città?

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Francesco D’Assisi e Federico II

Foto di Magali Guimarães.

Francesco D’Assisi è stato davvero un giullare, cioè un attore di strada medievale, che ricorreva nelle sue predicazioni a tecniche affabulatorie e d’intrattenimento. Si autodefinì giullare, questo è certo, andando contro l’editto di Federico II che metteva al bando questo tipo di figure. L’imperatore infatti non amava la satira, come dimostrato dagli studi sulla scuola poetica siciliana. Nel suo Contra Joegulatores Obloquentes invitava a insultare e bastonare i giullari.

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