Il marketing digitale spiegato in tre semplici mosse

Foto di ANTONI SHKRABA.

La gran parte della nostra vita ha a che fare con persone che per tanta parte del giorno e della notte hanno a che fare con dei device, soprattutto con lo smartphone. Le nostre relazioni passano da questo aggeggio a cui prestiamo di continuo attenzione, perché cerchiamo un’informazione, vogliamo sapere che tempo farà, scriviamo a qualcuno, guardiamo video e storie ecc. Che si tratti dunque di organizzarsi con gli amici per andare a funghi o di promuovere la gita della parrocchia o di trovare lavoro o di promuovere prodotti e servizi dobbiamo fare i conti con questo: sono passati i tempi in cui bastava un cartellone o un annuncio sulla rubrica economica del giornale locale.

A quell’epoca era molto più facile farsi notare. Gli annunci per quanto numerosi si scorrevano in pochi minuti, i manifesti si guardavano con facilità, la pubblicità alla radio o in televisione ci restava in testa. Ma oggi siamo di continuo distratti da notifiche, squilli, popup e da una quantità di video, immagini, testi che già dopo un minuto non ricordiamo cosa abbiamo visto prima. L’attenzione è la merce più rara del pianeta ed è così tanto contesa che è quasi esaurita.

Come sviluppare le proprie attività, coinvolgere le persone, riuscire a relazionarsi con loro? È tempo di imparare da chi ne sa più di noi. Io mi sono rivolto a Seth Godin, autore di oltre venti best seller internazionali, i cui post sul blog sono letti da più di un milione di persone. Niente male in un mondo dove un tuo post se è letto da qualche centinaio di utenti è già un successone vero? In questi giorni sto leggendo un suo libro: Questo è il marketing. Ha un sottotitolo piuttosto significativo che dice: “Non puoi essere visto finché non impari a vedere”.

Vedere che? Le persone prima di tutto. Seth, che è uno dei massimi esperti di marketing al mondo, suggerisce di partire da queste ancor prima di pensare a un particolare prodotto o servizio. Al primo posto, ancor prima dell’idea per una start up per esempio, scegli chi servire. Vorresti creare uno spettacolo nuovo? Inizia dall’immaginare quale sarà il tuo pubblico: che età ha? Che gusti ha? Che cultura ha? Quali posti frequenta? Costruisci il loro profilo attraverso le Buyer Personas.

Ora, se sei all’inizio della tua carriera da imprenditore o stai per lanciare un nuovo prodotto o servizio bada di rivolgerti agli early adopter. Un altro termine con cui sono noti è quelli di neofili. Sono coloro che cercano le novità, che vogliono parlarne prima di chiunque altro e che adoperano i social, a volte i loro blog come me, per comunicare al mondo le loro recensioni. Sono così favorevoli che perdonano i difetti che riscontrano, a volte, e che forniscono dei feedback molto preziosi per correggere il tiro. Hanno bisogno di avere qualcosa di cui parlare e nostro compito, come marketer, è quello di fornire loro tutti gli argomenti possibili. Grazie al loro entusiasmo ci può essere un buon lancio oppure possiamo costruire meglio la nostra offerta oppure ancora tutt’e due le cose. Più dai loro e più ricevi.

Ma di cosa parleranno i nostri primi clienti? Di tutto: prodotti, servizi, brand, customer care, packaging ecc. Ogni cosa che facciamo è sotto una lente di ingrandimento in questa fase. Tanto vale dialogare con loro, offrendo più contenuti possibili. A dire il vero questi ultimi vanno prodotti sin dal primo istante in cui in testa inizia a manifestarsi una qualche idea, anche se informe. La paura che ce la rubino va messa da parte per due motivi:

  1. quel che davvero conta siamo noi, non tanto l’idea, perché nessun altro farà allo stesso modo quel che abbiamo in mente;
  2. i benefici che derivano dagli scambi di informazioni con gli altri superano di gran lunga il silenzio.

Perciò armiamoci di carta e penna sin dai primi istanti e buttiamo giù tutto quello che ci viene da dire su ciò che vogliamo fare, in che modo, con chi, perché, con quali scopi, con quali vantaggi, in quali tempi. E man mano che procediamo prendiamo appunti su tutto: nuove idee, scoperte, dubbi, aspetti che ci colpiscono ecc. E riorganizziamo il tutto con un calendario editoriale in cui ogni giorno pubblicheremo qualcosa nelle varie forme che la tecnologia oggi ci permette: video, post, meme, articoli, ebook, infografiche, podcast, ecc.

Dopo questo breve articolo qualcosa ti è più chiaro in merito al marketing digitale oppure no? Parlane nei commenti, sarò ben lieto di approfondire con te qualche aspetto. E se vuoi puoi anche contattarmi gratuitamente in privato per capire ancora più da vicino qualche punto-chiave.

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