Il dio che rubava il burro

Hai mai rincorso qualcosa che sembrava sempre troppo veloce per te?
Un sogno, una persona, un traguardo. Corri, allunghi la mano, ma all’ultimo istante… sfugge.

E se fosse la vita stessa a giocare con te?

Oggi, 18 febbraio, si celebra madre Yasoda, una madre come tante. Ma suo figlio non era come gli altri. Suo figlio era Krishna.

Nella cultura indù, Krishna è una delle figure più amate: Dio fatto bambino, monello e mistico, dolce e inafferrabile. Gli studiosi lo chiamano l’Avatara Perfetto, i contadini di Vrindavana lo chiamavano “il ladro di burro”.

Ma Yasoda? Yasoda lo chiamava “figlio mio”.

Ed è qui che inizia la nostra storia in due episodi che vengono narrati ne Il Libro di Krishna, tratto dallo Srimad Bhagavatam, Decimo Canto.

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Cristicchi, la memoria e la paura della morte

Può una canzone davvero raccontare il dolore o resta solo una finzione emotiva? L’arte dovrebbe raccontare la verità, ma cosa succede quando si limita a sfiorarla senza davvero coglierla? Questa domanda mi è sorta leggendo una conversazione sulla mia bacheca Facebook scaturita dalla canzone Quando sarai piccola di Simone Cristicchi. Il brano affronta il tema della vecchiaia e della perdita di memoria, ma lo fa con un linguaggio che sembra più costruito per commuovere che per rappresentare l’esperienza reale di chi ha vissuto questo dolore.

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Dalla Radio al Cinema

Oggi, 13 Febbraio 2025, celebriamo due invenzioni che hanno cambiato per sempre il nostro modo di comunicare e sognare. La radio, che per la prima volta portò voci e notizie direttamente nelle nostre case, e il cinematografo, che ci regalò la magia del grande schermo. Nell’odierno episodio di Radio Terrazzo, podcast che riprendo apposta oggi, approfondiamo queste due ricorrenze straordinarie, esplorando il loro impatto culturale e raccontando qualche aneddoto che li collega.

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Non è né intelligente né artificiale: scegli il vero nome delle IA!

Se continueremo a chiamare “intelligenza” qualsiasi cosa che segue un comando in modo automatico, arriverà il giorno in cui dovrai inchinarti davanti allo sciacquone del bagno perché “decide” quanta acqua far scendere in base a ciò che trova nella tazza. Eppure, eccoti qui, a parlare di “intelligenza artificiale” come se fosse davvero una mente pensante, capace di ragionare, capire, decidere. Ma lo è davvero?

Spoiler: no. Ma aspetta, non fermarti qui. Hai tra le mani un’opportunità unica: ridefinire il modo in cui il mondo pensa alle IA. In questo articolo scoprirai perché “intelligenza artificiale” è la più grande trovata di marketing della storia, come siamo stati portati a credere che un algoritmo sia un’entità pensante e, soprattutto, come puoi contribuire a cambiarne il nome. Sei pronto a fare la storia? Continua a leggere e scegli il vero nome del futuro.

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Come affrontare la disorganizzazione con il Problem Telling

Foto di Steve Johnson: https://www.pexels.com/it-it/foto/fotografia-ravvicinata-di-occhiali-vicino-a-documenti-sgualciti-963056/

Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dagli impegni, con mille cose da fare e nessuna idea da dove iniziare? Marco, un libero professionista con una carriera solida, una famiglia e tanti progetti in corso, ha vissuto questa sensazione per anni. Ogni giorno ha accumulato compiti, ha cercato di gestire troppe cose contemporaneamente e, nonostante la buona volontà, ha finito sempre per sentirsi in ritardo, stressato e frustrato.

Ha provato a risolvere il problema con agende, app di produttività e liste di cose da fare, ma nulla ha funzionato davvero. Il motivo? Non era la gestione del tempo il vero ostacolo, ma il modo in cui si raccontava la sua difficoltà.

Marco si ripeteva spesso frasi come: “Non sono capace di organizzarmi”, “Non ho tempo per pianificare”, “Ho provato di tutto, ma nulla funziona con me”. Questo modo di pensare ha creato un circolo vizioso che ha alimentato ancora di più il caos.

Quando ha scoperto il Problem Telling, ha capito che non bastava cercare strategie di produttività: doveva cambiare il modo in cui percepiva e raccontava la sua situazione. Attraverso questo metodo ha imparato a trasformare il suo problema in una storia diversa, con lui come protagonista e non più come vittima.

In questo caso studio vedremo come ha ribaltato il suo approccio e ha trovato una soluzione efficace per la sua disorganizzazione.

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Appunti geniali in 3 semplici passi

Hai mai pensato che il modo in cui prendi appunti potrebbe cambiare in modo radicale il tuo apprendimento? Ogni giorno, tra milioni di parole ascoltate, solo pochi riescono a catturare ciò che conta davvero. Il problema? Trascriviamo tutto, perdendoci nei dettagli e sprecando tempo prezioso. Ma esiste un metodo semplice per fare la differenza: catturare concetti chiave, organizzarli in modo visivo e risparmiare tempo. In questo articolo, frutto delle mie innumerevoli lezioni, ti guiderò attraverso tre passi pratici per trasformare i tuoi appunti in uno strumento geniale.

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I tre errori più comuni di associazioni e organizzazioni locali

Tante associazioni e organizzazioni locali si impegnano a valorizzare il territorio, promuovere eventi e portare cultura. Eppure, spesso questi progetti falliscono nel lasciare un impatto positivo e duraturo. Perché? Gli errori più comuni si annidano proprio nelle buone intenzioni. Qui esploriamo tre di questi errori, con esempi concreti e spunti per evitarli.

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La soluzione è in ciò che ci diciamo

Anche tu hai mille impegni a cui far fronte e ti sembra di essere in trappola, in una spirale di stress e frustrazione? Ti capita mai di sfogarti con frasi come «Non ce la faccio più» o «Non è possibile fare tutto»? Ada, che partecipa ai miei corsi individuali, si sentiva proprio così. Durante una delle nostre lezioni, ha pronunciato una frase che racchiudeva tutto il suo disagio: «Non è facile gestire il tutto.» Quelle parole, che erano un grosso un peso per la sua mente e il suo cuore, si sono rivelate una risorsa preziosa.

In meno di un’ora, quella frase si è trasformata in un messaggio potenziante che ha cambiato il suo punto di vista. Il metodo che abbiamo utilizzato è semplice e alla portata di chiunque. Ecco come siamo riusciti a farlo, quali teorie lo spiegano e come anche tu puoi applicarlo per trasformare le frasi che ti tormentano in una guida per le tue giornate

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De Niro e la nascita di Joker

Arthur Fleck (Joker) e Travis Bickle si sfidano in una New York notturna, simbolo di alienazione e caos. Un incontro immaginario tra due icone del cinema che esplorano la follia e la ribellione.”
Credits immagine: Generata da Grok AI.

Cosa hanno in comune un reduce del Vietnam con una videocamera, un tassista solitario e un clown emarginato? In apparenza nulla, eppure Hi, Mom!, Taxi Driver e Joker svelano un sorprendente filo rosso tematico. Scoprire Hi, Mom!, una chicca del 1970 di Brian De Palma, è stato illuminante per me: un film poco conosciuto ma attuale in modo strarordinario, che esplora alienazione, voyeurismo e critica sociale. Questa rivelazione mi ha portato a collegarlo ai due capolavori successivi, ispirandomi a scrivere questo articolo che esplora la trilogia tematica che li lega.

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7 errori che rovinano i tuoi appunti (e come evitarli)

Hai mai preso appunti per poi scoprire che non ti sono utili? È frustrante, ma succede a molti. Questo articolo, il quarto di una serie di venti, svela gli errori più comuni e come evitarli per ottenere appunti chiari e funzionali. Se vuoi approfondire subito, senza perdere ulteriore tempo, puoi ricevere gratis l’ebook I 7 segreti degli appunti perfetti partecipando a un breve sondaggio. Trasforma subito i tuoi appunti in un’arma vincente!

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