Il 2023 tra storia, cinema e grandi cambiamenti

Foto di NEOSiAM 2024+.

Come ha influenzato la tua vita il tumultuoso 2023? In un anno segnato da eventi globali di portata storica, dalla crisi climatica ai conflitti internazionali, fino alle rivoluzioni tecnologiche e ai successi cinematografici, ciascuno di noi ha vissuto momenti unici e trasformativi. In questo articolo esploro come questi eventi abbiano toccato non solo la sfera globale ma anche quella personale, invitandoti a riflettere sulla loro influenza nella tua vita quotidiana e nel mondo dell’arte e della cultura.

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Le meraviglie e le risposte di Roma

Foto di Pixabay.

Ti affascina la capacità delle città di trasformarsi, di resistere al tempo e di risorgere ancora più splendide? Roma, la città eterna, è un esempio vivente di questa incredibile metamorfosi. Scopriamo insieme come Roma naviga tra le acque dell’antico e del moderno, tra le sfide e le opportunità, in un viaggio senza tempo.

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Perché e come passare alla storia

Foto di Engin Akyurt.

«Io mi domando un domani, mentre il mio lavoro è documentato, dalla televisione, dal cinema, dal teatro … in letteratura che resterà di te Bonino… Cosa resta in nome del Signore? … Bisogna farle le cose, io le ho fatte, sono documentate. Cosa hanno fatto questi signori?» chiede dal minuto 43 Carmelo Bene nella puntata di Mixer Cultura del 15 Febbraio 1988 a proposito dei critici. Lui si definiva un classico vivente. Aveva capito che sarebbe passato alla storia e che dopo la sua morte si sarebbe parlato di lui a lungo, cosa che sta avvenendo.

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Il caso Orlandi tra cinema e televisione

Oggi, 22 giugno 2023, ci troviamo a quarant’anni esatti da una delle sparizioni più misteriose della nostra storia. Tuttavia, al di là del dolore e dell’attesa che la famiglia Orlandi ha vissuto in questi anni, c’è un aspetto che merita particolare attenzione: la narrazione che ha circondato questo caso. Dagli scintillanti riflettori dei media alle produzioni cinematografiche che hanno cercato di dare voce alla sua storia, l’immagine di Emanuela Orlandi è stata plasmata e reinterpretata in modi sorprendenti. In questo articolo, esploreremo in breve le molteplici sfaccettature di questa narrazione e ci interrogheremo su alcuni importanti aspetti che essa comporta.

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Attraversare Roma

Foto di Alex Zhernovyi.

La Roma di oggi è una stratificazione di tante epoche, città, momenti storici, segni lasciati da tante vicende ed è tuttora un fluire e un mescolarsi di quartieri, di mondi a sé stanti persino, di cittadini e turisti a volte superficiali e dannosi e altre volte alla ricerca di un senso di appartenenza o di vicinanza ad una civiltà, come quella romana, che un tempo ha regalato bellezza, arte, cultura, civilizzazione, un certo modo di essere al mondo all’insegna di grandi ispirazioni ed idee. Certo, tutto questo è più facile vederlo andando al Colosseo, ai Fori Imperiali, al Pantheon. Mentre se ne perde la cognizione in non-luoghi come il piazzale della stazione Termini e i suoi dintorni, per esempio.

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Elisabetta II d’Inghilterra e la fine del Novecento

Photo by Mark de Jong on Unsplash.

Ci sono personaggi storici che hanno attraversato gran parte del Novecento come Fidel Castro, Papa Giovanni Paolo II, Mikhail Gorbaciov, la regina Elisabetta II d’Inghilterra morta ieri, 8 settembre 2022. Quest’ultima è venuta a mancare in un momento significativo visto che tra gli storici si dibatte sulla fine del Novecento. Quando è finito, se è terminato, il cosiddetto “secolo breve”? Per alcuni con la caduta del muro di Berlino nel 1989, per altri con l’11 settembre 2001. Per altri non è ancora detta la parola fine. Se, infatti, si può essere più o meno concordi che sia iniziato con la prima guerra di massa, quella del 1915-1918, è più difficile individuarne la conclusione. Di certo la scomparsa dell’ex presidente dell’URSS e della sovrana inglese ci fanno pensare al secolo in oggetto come qualcosa da cominciare ad archiviare, perché poi gli storici possano periodizzarlo e studiarlo a dovere.

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Breve viaggio in una città del Medioevo

Mercato Medievale.

Le rievocazioni basate sul Medioevo sono di moda oggi. Un po’ ovunque si assiste a cortei, tornei, feste, commemorazioni di battaglie, pali, ecc. E si ha un po’ la sensazione che in quell’epoca ci fosse un quotidiano turbinio di eventi, scontri tra cavalieri, musica per strada ecc. Che ci fossero molte feste, insomma, che si protraevano per tutta la notte, come avviene oggi in tante celebrazioni di fatti storici a volte veri e a volte inventati di quel periodo storico. Che ci fossero delle feste legate al Natale o alla Pasqua o ad altri momenti religiosi è indubbio. Anche se avvenivano con modalità diverse dalla rievocazioni odierne. Ma com’era la vita di ogni giorno in una città medievale? Quali erano le attività quotidiane? Com’era scandito il tempo?

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I miti di fondazione delle città e il loro racconto

Foto di jimmy teoh.

Chi ha fondato Roma? Romolo che, secondo la leggenda, tracciò il primo confine della città. Il fratello gemello Remo lo scavalcò e fu quindi ammazzato. Quella che dunque diventerà la caput mundi ha il suo mito fondativo sul fratricidio. Nessuno può osare andare oltre il solco tracciato perché sarà giustiziato, fosse anche un consanguineo. Sembra così che il primato del diritto sia al sicuro. Roma nascerebbe dunque dal suo confine ed è cittadino chi ci sta dentro ed è escluso chi sta fuori. Ne argomenta Paolo Rumiz in Appia in una sua discussione con Aglaia McClintock. E tale citazione ci serve per introdurre una domanda: perché andiamo alla ricerca dei fondatori delle città?

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La lettura di Dante di Carmelo Bene sulla Torre degli Asinelli

Carmelo Bene declamò la Divina Commedia dall’alto della Torre degli Asinelli, il 31 luglio del 1981 per commemorare l’anniversario della strage della stazione di Bologna. C’era una grande folla lungo tutta la via Rizzoli, forse centomila persone. Ci furono anche dei detrattori e la Rai rifiutò la diretta pubblica. Il successo però fu enorme. Fu un evento storico memorabile come riporta la pagina di Wikipedia ad esso dedicata. Bene fece una singolare dedica quella sera affermando:

«Dedico questa serata, da ferito a morte, non ai morti, ma ai feriti dell’orrenda strage».

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Francesco D’Assisi e Federico II

Foto di Magali Guimarães.

Francesco D’Assisi è stato davvero un giullare, cioè un attore di strada medievale, che ricorreva nelle sue predicazioni a tecniche affabulatorie e d’intrattenimento. Si autodefinì giullare, questo è certo, andando contro l’editto di Federico II che metteva al bando questo tipo di figure. L’imperatore infatti non amava la satira, come dimostrato dagli studi sulla scuola poetica siciliana. Nel suo Contra Joegulatores Obloquentes invitava a insultare e bastonare i giullari.

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