Come prepararsi per un casting

Foto di cottonbro studio.

Come ti prepari per un casting, che sia su parte o con un pezzo tuo? Come lo affronti? Che cosa fai per fare una buona impressione ai provini? Oggi, nel nostro viaggio di 40 tappe attraverso le sfide e le soluzioni per gli attori emergenti, affrontiamo un capitolo cruciale: come dare vita a un personaggio attraverso dieci passaggi fondamentali. Questo articolo non è solo un altro tassello del mosaico, ma una chiave di volta che ti insegnerà a trasformare le parole scritte in emozioni palpabili e azioni memorabili.

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Come scegliere la scuola di recitazione più giusta

Foto di cottonbro studio.

Quale scuola di recitazione è la più giusta, da frequentare? Questo è il terzo dei 40 problemi di un aspirante attore o di un principiante che voglio trattare con questo articolo. In parte a questa domanda per la verità ho già risposto raccontando un po’ dove studiare recitazione. Qui però voglio entrare nel merito della selezione della scuola più adatta al tuo caso. Quindi parliamo senza indugio di come scegliere la scuola di recitazione più giusta.

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Il Generation Film Fest e la formazione degli attori ad Oria

Se vuoi diventare un attore di successo, partecipa al prossimo workshop per attori con Giorgio Vignali, uno dei più grandi professionisti del cinema e della televisione. Si è appena concluso il terzo appuntamento e si sta preparando il quarto. Il workshop, organizzato dal Generation Film Fest, si terrà il 29 e 30 aprile 2023 ad Oria, e offre un’occasione unica per confrontarti con le tecniche e le conoscenze giuste da uno dei migliori nel settore.

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Reinventare se stessi e la propria vita facendo l’attore

Hai mai pensato che fare l’attore potrebbe essere la chiave per reinventare la tua vita? Sai quanto l’arte della scena può influire sulla tua vita professionale e personale in modo positivo? Sei curioso di scoprire come la recitazione può essere un’opzione lavorativa anche dopo i 40 o 50 anni? In questo articolo esploreremo il potere della carriera artistica e come essa può aiutarti a reinventare la tua vita.

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L’attore è un mezzo artista

L’attore è un mezzo artista, perché da una parte è un demiurgo che plasma la materia della scena e dall’altra è lui stesso materia che viene plasmata dal regista. Perciò lui propone una o più versioni del personaggio ma è il regista che ha la visione complessiva su di esso e sugli altri personaggi. Quindi l’attore fa metà dell’opera e per l’altra metà è lui il colore che deve lasciarsi stendere sulla tela. Per riuscirci al meglio deve avere grandi doti di flessibilità. I registi, infatti, amano soprattutto quegli attori che sono facili da dirigere, che si lasciano guidare senza frapporre ostacoli o rigidità. L’attore deve stare in un flusso creativo che innesta sul proprio filone le indicazioni che gli vengono dall’esterno.

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Il mio viaggio di crescita come attore: il workshop con Giorgio Vignali

Fai l’attore o ti piacerebbe farlo? Oggi voglio condividere con te la mia esperienza al Workshop per Attori con l’acting coach Giorgio Vignali, organizzato dal Generation Film Fest. Ne ho già parlato promuovendo il suo primo workshop e ho anche testimoniato un’esperienza in particolare fatta con lui. Ora voglio spiegare meglio perché frequentarlo. Come attore, ho sempre cercato di migliorare le mie competenze e sviluppare la mia carriera, e questo workshop è stata l’occasione perfetta per farlo.

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Gli attori, i filosofi e il codice dell’universo

Immagine generata da Dall-e 2 con input: “Un’immagine nello stile delle illustrazioni per i libri delle scuole superiori di un attore in scena, con un libro di filosofia aperto accanto a lui”.

«Ma tu che vuo’ fa’, l’attore o er filosofo? Te devi decide Peppino mio perché da mo’ che nun sei più un pischello!». Mi chiamo Giuseppe, sono del 1974 e in effetti non mi sono mai deciso tra queste due figure, fra le quali oscilla tutta la mia esistenza. Spesso mi sono sembrati due poli opposti e inconciliabili. Il senso comune, tra l’altro, non vede di buon occhio un attore che fa er filosofo e un filosofo che prova a fa’ l’attore. L’uno scoccia. L’artro nun è bono!

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10 consigli per scegliere il pezzo giusto da recitare in pubblico

Immagine generata da Dall-e 2 con input “Foto realistica di un attore che recita un pezzo in pubblico”.

Scegliere il pezzo giusto da recitare in pubblico non è mai facile. Un uditorio può essere diverso da un altro e ogni circostanza persino è differente dalle altre. Specie quando non si può conoscere, in anticipo, il tipo di spettatori che si avrà di fronte. A volte può succedere che il proprio brano sia tarato in modo perfetto per taluni ma che non vada bene per altri perché al di sopra o al di sotto delle loro aspettative, della loro preparazione culturale, ecc. Come regolarsi quindi? Ecco allora 10 consigli per scegliere il pezzo giusto da recitare in pubblico.

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Il cuore del cuore della recitazione

Foto di Alessandra Pomarico.

«Oddio, mi ricorderò le parole? Mi sa che non ho ripassato abbastanza, spero che la memoria non mi faccia brutti scherzi». Questo pensano spesso o dicono certi attori, specie quando hanno avuto poco tempo e le battute da ricordare sono tante. L’altro pensiero che li preoccupa riguarda i movimenti che devono fare, in special modo quando la scena coinvolge un altro attore o, peggio, più attori. Ed allora nella fase di preparazione cercano di concordare ogni minimo dettaglio con gli altri: «Allora, tu ti sposti a sinistra, poi io ti prendo la mano e a quella battuta che dirai ci guarderemo, piano piano poi alziamo la testa verso l’alto torcendo il busto a destra e i piedi dall’altra parte…».

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Come e quando si usa l’intelligenza artificiale nel cinema

Immagine creata dall’app Text To Image in Canva con l’input “intelligenza artificiale e cinema”.

L’intelligenza artificiale è uno degli argomenti di cui più si parla in giro per il mondo, un po’ ovunque. Persino al bar più di qualche avventore dice la sua, anche se un po’ a sproposito. Questo è il segno che ormai fa parte della nostra vita quotidiana in modi che aumentano di giorno in giorno. Poteva restare fuori dalla settima arte? Il cinema è stato uno dei primi campi in cui è stata utilizzata sin dal duemila circa per creare folle artificiali, ricostruzioni di luoghi e altre scene che avrebbero richiesto budget enormi, una infinità di comparse e figurazioni e condizioni difficili in cui girare. Film come Il Gladiatore e Il Signore degli Anelli sono stati tra i primi a beneficiarne. Anche se in realtà si trattava di software che ora giudichiamo rudimentali. Allora forse vale la pena di parlare dello stato dell’arte e cioè di come e quando si usa l’intelligenza artificiale nel cinema.

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