I 7 segreti per appunti chiari e vincenti

Immagine generata da Grok con promt: Leonardo Da Vinci che prende appunti nel suo studiolo.

Viviamo in un mondo dove informazioni e stimoli ci sommergono a ogni passo. Lezioni, corsi, webinar, riunioni: ogni giorno siamo travolti da concetti, dati e idee che ci vengono scaricati addosso senza tregua. E noi? Scriviamo in modo frenetico o ci facciamo aiutare da qualche app dotata di intelligenza artificiale, in alcuni casi, convinti di fissare tutto sulla carta o sullo schermo. Ma la verità arriva più tardi, quando cerchiamo di rileggere quei fogli disordinati o quegli appunti presi da un algoritmo ma che non ci appartengono e ci rendiamo conto che non ci dicono più nulla. E allora ci troviamo persi, frustrati, bloccati. Questo è il dramma degli appunti: il rischio di trasformare l’apprendimento in caos.

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L’arte di ascoltare per prendere appunti davvero efficaci

Foto di Andrea Piacquadio.

Hai mai pensato a quante informazioni perdi ogni giorno solo perché non ascolti davvero? Immagina di essere in un’aula, un professore sta parlando, ma la tua mente vaga… Poi arriva la domanda cruciale e tu chissà dove ti trovi con la mente. È successo anche a te, vero?

Ascoltare è il primo passo verso la comprensione profonda e appunti che ti cambieranno la vita. In questo articolo quindi ti parlerò dell’arte di ascoltare per prendere appunti davvero efficaci.

Fa parte di una serie di articoli che sto dedicando svelando i segreti degli appunti perfetti o quasi. Nell’ultimo articolo, per esempio, ho spiegato perché prendere appunti può cambiare per sempre il tuo modo di studiare. Se vuoi puoi anche scaricare una guida gratuita che ho realizzato su questi argimenti che puoi scaricare dopo un breve sondaggio.

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L’attore è un mezzo artista

L’attore è un mezzo artista, perché da una parte è un demiurgo che plasma la materia della scena e dall’altra è lui stesso materia che viene plasmata dal regista. Perciò lui propone una o più versioni del personaggio ma è il regista che ha la visione complessiva su di esso e sugli altri personaggi. Quindi l’attore fa metà dell’opera e per l’altra metà è lui il colore che deve lasciarsi stendere sulla tela. Per riuscirci al meglio deve avere grandi doti di flessibilità. I registi, infatti, amano soprattutto quegli attori che sono facili da dirigere, che si lasciano guidare senza frapporre ostacoli o rigidità. L’attore deve stare in un flusso creativo che innesta sul proprio filone le indicazioni che gli vengono dall’esterno.

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