Da Dante a Calvino, imparare a scrivere in tre passi

L’immagine rappresenta in modo chiaro e minimalista le tre fasi essenziali del processo di scrittura. A sinistra, una piuma d’oca simbolizza la fase dell’immaginazione, evocando l’ispirazione e la creatività che sono il punto di partenza di ogni opera letteraria. Al centro, una penna stilografica moderna rappresenta la fase di scrittura, il momento in cui le idee vengono trasfuse sul foglio, coniugando tradizione e modernità. A destra, un righello illustra la fase della strutturazione, sottolineando l’importanza dell’organizzazione e della precisione nel dare forma al testo. Infine, in basso, una pietra levigata rappresenta la fase di raffinamento, simboleggiando il processo di revisione e perfezionamento che trasforma una bozza iniziale in un’opera completa e rifinita. Insieme, questi elementi offrono una visione completa e intuitiva del percorso della scrittura, dalla prima ispirazione alla realizzazione finale.

Quali sono le basi della scrittura? In cosa consiste il processo fondamentale che sta dietro ogni opera letteraria o anche solo testuale, saggistica? Come funziona di preciso? Queste sono le domande che mi hanno guidato, nel mio ruolo di coach per metodi di studio e materie umanistiche, a indagare i percorsi creativi di Dante, Petrarca e Calvino. In questo articolo, esploreremo insieme il cuore del loro processo creativo: come hanno utilizzato l’immaginazione per ideare i loro mondi, come hanno strutturato queste visioni e come, infine, le hanno trasformate in parole immortali. Un breve percorso attraverso l’arte della scrittura, che spero possa illuminare e ispirare chiunque si affacci a questo mondo.

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Il libro di Ester per la Giornata della Memoria

Immagine generata da Dall-e 2 con input: “Ritratto di Ester e del re Assuero di Persia nel V secolo a. C. nel loro palazzo con arazzi e pavimento di porfido, nello stile delle opere ebraiche antiche”.

Ogni anno ci sono innumerevoli iniziative, di ogni tipo, sulla Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio per commemorare le vittime dell’Olocausto. E voglio aggiungere anche io un approccio a tale anniversario in modo indiretto. Infatti ci sono due modalità con le quali si può guardare alle cose brutte del mondo. Da una parte, per esempio, c’è Roberto Saviano che ha scritto Gomorra, un romanzo che racconta la realtà nuda e cruda, potremmo dire, della camorra odierna. Il libro è nato dall’esperienza dello scrittore cresciuto a Casal di Principe, una città dominata dal clan dei casalesi. In tal senso si possono inserire le tante pubblicazioni e testimonianze sul genocidio degli Ebrei ma anche dei Rom, di Testimoni di Geova e altre minoranze da parte dei nazisti.

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Gli attori, i filosofi e il codice dell’universo

Immagine generata da Dall-e 2 con input: “Un’immagine nello stile delle illustrazioni per i libri delle scuole superiori di un attore in scena, con un libro di filosofia aperto accanto a lui”.

«Ma tu che vuo’ fa’, l’attore o er filosofo? Te devi decide Peppino mio perché da mo’ che nun sei più un pischello!». Mi chiamo Giuseppe, sono del 1974 e in effetti non mi sono mai deciso tra queste due figure, fra le quali oscilla tutta la mia esistenza. Spesso mi sono sembrati due poli opposti e inconciliabili. Il senso comune, tra l’altro, non vede di buon occhio un attore che fa er filosofo e un filosofo che prova a fa’ l’attore. L’uno scoccia. L’artro nun è bono!

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