Il sipario sta per alzarsi sull’anno scolastico 2023-2024, e tu sei al centro di un’avventura straordinaria! In questo breve viaggio, esplorerai il potere del teatro nelle scuole italiane, e non sto parlando solo di un articolo, ma di un invito speciale per te. Sei un insegnante in cerca di ispirazione per arricchire le tue lezioni? O uno studente curioso di scoprire nuove forme di espressione? Preparati a entrare in scena e a scoprire un mondo di opportunità che ti aspetta! 🎭📚
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I 3 modi per rappresentare Dario Fo
Dario Fo è uno degli autori più rappresentati al mondo. Basta consultare la mappa delle compagnie autorizzate sul sito della Fondazione Fo Rame per rendersene conto. A parte l’Africa non c’è parte del pianeta dove non ci siano messe in scena di questo premio Nobel.
Ad esempio nel 2021 è stato portato in scena il suo testo Gli imbianchini non hanno ricordi in Russia. Gli Arcangeli non giocano a flipper, poi, è stato rappresentato in Nuova Zelanda, La storia della tigre negli USA e via dicendo.
Per rappresentare gli spettacoli di Dario Fo è necessario avere una grande capacità di improvvisazione e di comicità. Gli attori devono essere in grado di interagire con il pubblico e di creare un clima di partecipazione e condivisione.
Continua a leggereDioniso e le origini del teatro
Perché al teatro è associato Dioniso e non un dio come Apollo, o Zeus o una qualche dea come Demetra, Giunone o altre? Nel Pantheon greco-romano ad ogni dio è collegata un’attività umana. Per esempio Ares era il dio della guerra, Afrodite dell’amore, ecc. Dioniso in origine era il dio del vino ma anche della musica e della danza. C’è quindi una contiguità delle arti in ballo. Il teatro così come lo conosciamo nel suo periodo d’oro ateniese a partire dal V° secolo a. C. ebbe un periodo di preparazione che va fatto risalire ai riti che si tenevano durante le feste dionisiache. I fedeli del dio sotto l’effetto di grandi quantità di vino si lanciavano in danze e nel ditirambo, il canto a Dioniso, da cui si svilupperà poi la tragedia con Tespi e con altri autori. C’è poi da prendere in considerazione la sua passione per i travestimenti e le maschere, che adopera spesso.
Continua a leggereGiornata Mondiale del Teatro 2023: l’arte che trascende i confini e tocca l’anima
La Giornata Mondiale del Teatro, che si celebra il 27 marzo di ogni anno dal 1962, rappresenta un’importante occasione per sostenere e onorare le arti di scena in tutto il mondo. Istituita dall’Istituto Internazionale del Teatro (ITI), l’evento mette in luce il potere del teatro nel promuovere l’umanità, la comprensione e la solidarietà tra le diverse culture. In questo articolo, esplorerai la storia e l’impatto significativo della Giornata Mondiale del Teatro, condividerò storie emozionanti e riflessioni potenti tratte dai messaggi internazionali passati e presenti e ti inviterò a partecipare in modo attivo all’evento di quest’anno.
Continua a leggereConfessione pubblica e teatro: il coraggio di mettersi in gioco
Il teatro come rituale
Il teatro è una forma d’arte che ha radici antiche, che affondano nella storia dell’umanità. In origine, il teatro era un rito, una cerimonia sacra in cui gli attori interpretavano ruoli divini e umani, raccontando storie mitologiche o storiche, e in cui gli spettatori partecipavano attivamente, cantando, danzando e recitando insieme agli attori.
Continua a leggereQuanti tipi di recitazione esistono
Quanti tipi di recitazione esistono è una domanda che può avere una risposta sola perché tali tipi si restringono a uno solo: quello dell’attore che funziona in scena. C’è soltanto un tipo di recitazione dunque ed è quello del buon attore, che sa come far funzionare il suo lavoro a prescindere dal contesto in cui si trova. Le distinzioni, se vogliamo introdurle, possono essere utili a definire quest’ultimo, capire a chi è destinata la produzione per la quale ci si sta impegnando e quindi svolgerla al meglio. Ed ora ci soffermeremo su di esse. Faremo un breve excursus tra tipi di spettacolo, culture di riferimento e scopo delle rappresentazioni.
Continua a leggereIl problema dello spazio teatrale nella scena contemporanea
Il palco a una certa altezza e la platea giù, il teatro come luogo e come struttura che conosciamo oggi in Italia, è il luogo peggiore dove rappresentare uno spettacolo teatrale. Si chiama sala all’italiana e nasce nel seicento per esigenze uditive, legate alla musica, che impediscono, di fatto, la visuale. Come scrive Fabrizio Cruciani in Lo spazio del teatro tale edificio è il risultato della nostra cultura che per tanto tempo ha dato spazio al melodramma che è per lo più uno spettacolo musicale. Altrove, invece, si affermavano nello stesso tempo altri modi di concepire lo spazio del teatro come quello elisabettiano in Inghilterra, o l’impianto vitruviano dello Schouburg di Amsterdam oppure ancora con il sistema dei tre carri spagnoli. Il continuare ad insistere sullo stesso tipo di struttura, soprattutto in Italia, vuol dire compromettere il modo stesso in cui concepiamo la messinscena e l’idea stessa di rappresentazione.
Continua a leggereIl teatro che ci manca e che si può fare soprattutto nei piccoli centri
Il teatro è prima di tutto comunità e parla alla comunità. Un gruppo è una micro-società. Ciò accade fin dal Cinquecento quando davanti al notaio appaiono i primi membri delle compagnia della Commedia dell’Arte. Finiva il bando medievale della Chiesa contro gli attori e gli spettacoli teatrali. Terminava il teatro giullaresco dei singoli e s’inaugurava una nuova stagione con le compagnie italiane che girarono il mondo allora conosciuto e che vennero apprezzate soprattutto in terra di Francia. Da allora quelle formazioni ricreavano al loro interno dinamiche sociali che di fatto furono un laboratorio del tipo di strutture sociali che poi sarebbero venute. E per questo vennero osteggiate dalle istituzioni rinascimentali ma anche dei seicento. Soprattutto per la loro promiscuità. Non è un mistero se i primi teorici del socialismo si ispirarono ad esse.
Continua a leggereEduardo, Carmelo ed io
Agli inizi degli anni ’80 Eduardo De Filippo e Carmelo Bene tennero delle lezioni di teatro al Centro Teatro Ateneo dell’Università di Roma La Sapienza invitati dal prof. Ferruccio Marotti. Esse sono ormai passate alla storia del teatro e il Festival del Cinema Ritrovato di Bologna del 2021 ne ha riproposto un primo video dopo che furono digitalizzate in alta definizione tra il 2010 e il 2013 dal Laboratorio audiovisivo dello spettacolo. Ne ha parlato Il Nuovo Quotidiano di Puglia il 3 Agosto del 2021 nella pagina dedicata a Cultura & Spettacoli con un articolo di Diego Del Pozzo. Io arrivai a frequentare quel centro nel 1993 e parte di quelle lezioni le vidi grazie al materiale messo a disposizione degli studenti e che oggi, grazie a Dio, si può trovare su Youtube. Quei due lasciarono un’impronta che si respirava nell’aria. Per tutto quell’anno frequentai un corso sullo Zanni, il progenitore delle maschere della commedia dell’arte, tenuto dal direttore dell’Accademia Nico Pepe di Udine, Claudio De Maglio.
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