L’auto-promozione degli attori

DALL· E 10-01-2024 10.22 – Un’immagine che raffigura una scena semplificata di un attore in piedi sicuro al centro di un palco, illuminato da un riflettore luminoso.

Hai mai riflettuto sull’importanza di sapersi promuovere, oltre a saper recitare? Nella nostra esplorazione dei 40 problemi degli attori principianti, abbiamo già affrontato la formazione, i casting, l’equilibrio tra vita privata e carriera, la dizione, la gestione delle emozioni e della paura di andare in scena. Ora ci immergiamo in un capitolo fondamentale: l’auto-promozione degli attori e il marketing personale.

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Leonardo Vitale, dalla strada alla storia

La professoressa Annamaria Andriani mentre il 6 dicembre 2023 parla del suo libro su Leonardo Vitale a Palazzo Martini, ad Oria (Br). Dietro di lei si vedono sulla sinistra una natura morta dipinta con l’aerografo da Vitale e l’opera a lui dedicata di Maddalena Trinchera.

“Che impatto ha un artista che trasforma l’asfalto in un palcoscenico di colori e storie?” Questa è la domanda che mi ha accompagnato ieri, 6 dicembre 2023, mentre studiosi ed artisti raccontavano un po’ mio padre, Leonardo Vitale, il madonnaro salentino che ha saputo fondere arte, storia e vita quotidiana.

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Un viaggio tra le generazioni del cinema da sostenere

Uno scatto del GFF nel piazzale del Municipio di Oria durante la prima edizione.
Foto di Vincenzo Almiento.

C’è un viaggio tra le generazioni di gente che ha fatto o che sta iniziando o che vorrebbe fare la storia del cinema che è iniziato nell’estate del 2021 e che tenta di proseguire il suo percorso. Ora ha bisogno del tuo aiuto. Ho cominciato a raccontarlo parlando della grande fame di Oria, dove è nato e dove si svolge. Ho proseguito promuovendo il workshop per attori tenuto poco tempo fa come evento preparatorio, che ho anche recensito. Voglio qui spiegare meglio di cosa si tratta e perché è importante sostenerlo.

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Lettera a un Tommaso appena nato

Sei venuto ieri al mondo Tommaso, non in senso metaforico ma proprio anagrafico: sei nato il 9 Settembre 2021. Nella smorfia il numero del tuo giorno, il 9, rappresenta proprio la figliolanza. Perciò a Napoli giocherebbero questo numero al lotto, che ancora non sai cos’è. Ci vorrà tempo per crescere e imparare a leggere questa lettera che ti invio, se tra 5 o 6 anni, forse anche meno, sarà ancora qui o sarà in qualche modo leggibile e se avrà un senso per te. Di sicuro il tuo cervello e le tue capacità di apprendimento sono migliori oggi rispetto a quello che accadeva 20, 30, o 40 anni fa.

Sei fortunato per questo perché nella tua vita dovrai processare quantità incredibili di informazione, di bit. Non lo farai da solo, già oggi noi tutti siamo dei cyborg, ci siamo già modificati dopo qualche decennio di interazione con pc e smartphone, due tecnologie delle quali tu a 20 o 30 anni riderai per la rozzezza.

Volendo ricamare intorno al tuo giorno di nascita nove sono anche le Muse, divinità greche che rappresentano l’Arte. Un mio zio proprio di nome Tommaso ebbe per l’appunto l’ardire di scegliere di fare l’artista nel 1971 in un paese del meridione come Ceglie Messapica (Br): una scelta tremenda, radicale, molto osteggiata. Chissà cosa farai da grande, si vedrà. Ora giustamente pensi a ciucciare il latte e a dormire, mentre il tuo corpo fa il resto con cacca e pipì. Ma vorrei che tu sapessi, presto, che nasci sotto un buon numero, che è un multiplo di 3, considerato il numero della perfezione.

Lasciami guardare a un po’ di segni. Sai, nel mondo in cui sei appena arrivato siamo o cerchiamo di essere un po’ indovini. Per esempio chi guarda all’oroscopo ti dirà che sei nato sotto il segno della Vergine. I nati sotto questo segno sarebbero delle persone attente, precise, persino puntigliose, responsabili e intelligenti. Di più non so dirti in merito perché non m’intendo di astrologia. Un’occhiata al tuo angelo protettore però la darei ed è l’Angelo Lehahiah: Rettitudine e Lealtà sono le sue principali caratteristiche. Tra l’altro settembre è proprio dedicato agli angeli custodi.

Porti un nome importante, sai? Adesso lo senti ripetere le prime volte e ancora non lo percepisci visto che per te il massimo della comunicazione è piangere quando ti serve qualcosa. Poi inizierai a sorridere e a ridere e sarà bellissimo. Arriveranno anche le tue prime parole. A un certo punto ti chiederai perché ti chiami Tommaso e non che so, Paolo, come tuo padre o Nicola come tuo nonno. E te lo chiederai a più riprese. Io la prima volta chiesi ai miei perché mi chiamo Giuseppe a sei anni. E la spiegazione che mi diede mia madre mi rese orgoglioso del mio nome.

Nella nostra cultura è associato per lo più all’apostolo Tommaso che avrebbe dubitato della risurrezione di Gesù e poi lo avrebbe riconosciuto. Non so se professerai un credo o meno. Più in là ti farai una tua libera idea sulla nostra natura e le forze cosmiche. Quel che ho imparato negli anni sul conto di quel seguace di Gesù è che in realtà riconobbe il Maestro perché voleva rivederlo. Fu la sua fede a guidarlo. Il concetto, in fondo, è semplice: io trovo qualcosa o qualcuno se voglio trovare ciò che cerco. L’augurio che ti faccio è di godere con tutto te stesso del grande piacere della Ricerca, una filosofia di vita per i cavalieri che cercavano il Santo Graal, emblemi dell’evoluzione umana basata sull’Amore. Benvenuto tra noi Tommaso!

L’amore a eterna vista

Sono incantato da Roberto Benigni da sempre e ieri mi ha lasciato di sasso per il suo discorso di otto minuti e dieci secondi per la consegna del Leone alla carriera al Festival di Venezia. Che parole ragazzi! Che commozione! Non riesco a mettermi con calma e lucidità davanti alla tastiera per dire qualcosa di sensato in merito, l’emozione mi prende al cuore e l’unica cosa che mi viene da fare è postare da Youtube qui il suo intervento.

Che sodalizio il suo con quella immensa, fantastica donna che è Nicoletta Braschi! La loro storia mi ricorda molto quella di un’altra grandissima coppia del teatro, dello spettacolo e della cultura in Italia che è stata formata da Franca Rame e Dario Fo. Certe chimiche sono incredibili e danno vita a sodalizi in cui le capacità umane e artistiche di ognuno sono centuplicate. E confesso di provare invidia ma anche desiderio di formarne una. Spero di meritarmelo. Penso che sia il modo più straordinario di vivere e produrre arte. Che Dio benedica Nicoletta e Roberto! Resteranno per sempre le parole di Roberto, a partire da:

Conosco una sola misura del tempo: con te e senza di te.