“Che impatto ha un artista che trasforma l’asfalto in un palcoscenico di colori e storie?” Questa è la domanda che mi ha accompagnato ieri, 6 dicembre 2023, mentre studiosi ed artisti raccontavano un po’ mio padre, Leonardo Vitale, il madonnaro salentino che ha saputo fondere arte, storia e vita quotidiana.
L’Anima Libera
Nella presentazione del libro Dal cielo per le vie del mondo… Leonardo Vitale e l’arte madonnara di Annamaria Andriani, che dopo la prima tappa di Lecce si è ripetuta appunto ieri ad Oria (Br), Paolo Vincenti della Società di Storia per la Puglia ha delineato mio padre come un vero bohémien dell’arte. Un artista che ha vissuto con passione e selvaggia libertà, la cui vita è stata purtroppo interrotta nel 2021. Ne è seguito un processo, giunto di recente in appello, durante il quale mi sono costituito parte civile con la perizia e il tocco umano dell’avvocato Raffaele Pesce, che ha voluto prestare la sua assistenza legale in modo del tutto gratuito. L’imputato, poi, è stato difeso dal legale Alessandro Stomeo.
La partecipazione
L’appuntamento, a cui non è voluto mancare il consigliere alla Regione Puglia Alessandro Leoci, è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale e in particolar modo dal sindaco Cosimo Ferretti, presente all’evento insieme all’assessore alla cultura Imma Torchiani. Ed ha visto la partecipazione di un folto pubblico di parenti, artisti, amici, committenti ed estimatori. Ciò è stato anche reso possibile dall’apporto organizzativo di Arte-menti creative degnamente rappresentata da Stefania Calizia. Significativo anche il saluto dell’ex primo cittadino di Oria, Maria Carone, che ha sostenuto l’opera dell’autrice sin dalle prime bozze.
L’Arte di Strada come Dialogo Culturale
Il fascino dell’arte di Leonardo Vitale risiedeva nella sua capacità di creare dialoghi visivi potenti sulle strade. Attraverso la sua arte, le piazze e le vie si trasformavano in gallerie a cielo aperto, rendendo l’arte accessibile a tutti e creando una connessione unica con la comunità, soprattutto con i bambini con i quali aveva un rapporto speciale. Sovente accadeva che questi gli chiedessero dei gessetti e che cominciassero a disegnare sull’asfalto, accanto a lui che iniziava ad elargire estemporanee lezioni.
La cultura del dono
Professori come Mario Spedicato, docente universitario di storia, e Francesco Pistetti, storico della filosofia, hanno riflettuto sull’impatto culturale dell’arte di mio padre, evidenziando come abbia sfidato le convenzioni commerciali, preferendo un approccio più personale e intimo. La sua arte era un simbolo di altruismo e una voce per coloro che non ne avevano. Fistetti, in particolare, lo ha ricondotto a quella dimensione del dono al quale sta dedicando vita e opere da qualche tempo a questa parte.
L’Eco di un’Arte Viva
Anche la professoressa Stomeo ne ha sottolineato l’alterità etica nella sacralità dello spazio del dipinto sull’asfalto, definito dalla studiosa come una provocazione per l’arte e il costume. La lettura, poi, di un breve passaggio della testimonianza di Vincenzo Sparviero, contenuta nel libro, ha reso la serata un ricordo collettivo e commovente. La gente, dopo la scomparsa di mio padre, ha lasciato monetine sull’ultima sua opera, come ricorda Sparviero, trasformando un angolo di strada in un luogo di memoria e preghiera.
Il Significato Storico dell’Opera di Vitale
L’opera di Leonardo Vitale non era solo artistica, ma anche storica. Ogni sua immagine raccontava storie locali, tradizioni e leggende, diventando un cronista visivo della vita e della cultura del Salento. Il suo approccio unico all’arte madonnara non solo ha conservato, ma anche rinnovato e diffuso la cultura popolare e la conoscenza delle immagini sacre come ha voluto ricordare l’iconografa Antonella Calò. Lo storico dell’arte Paolo Agostino Vetrugno ha, tra l’altro, incentrato proprio sul rapporto tra storia e memoria il suo intervento.
La Memoria
La discussione sull’importanza di conservare e tramandare la memoria, appunto, dell’arte madonnara ha sottolineato la necessità di valorizzare questa forma d’arte che sta comunque scomparendo, nonostante ci siano nuovi interpreti, anche femminili come ha voluto ricordare Anna Maria Andriani. La futura installazione di una pietra d’inciampo anche ad Oria, come a Lecce, e le prossime presentazioni del libro, in altre cittadine, sono passi cruciali in questa direzione.
Coltivare l’Eredità di un Maestro
In quanto suo figlio ed erede delle opere che mi ha lasciato, mi sento chiamato a portare avanti la missione di mio padre. Invito tutti a scoprire di più su di lui attraverso il libro di Annamaria Andriani e a seguire questo blog per prossimi aggiornamenti. Insieme possiamo assicurare che l’arte e lo spirito di questo artista continuino a vivere, a ispirare e a raccontare storie che altrimenti resterebbero inascoltate.