Come e perché organizzare una rassegna di corti teatrali

Frantoio Ipogeo di via Eugenio Santa Cesaria a Mesagne (Br).

Uno spettacolo teatrale per una serata è senz’altro una delle migliori scelte che si possono fare, ci sono almeno sette buoni motivi per vederlo. Tuttavia si potrebbe assistere invece ad una serie di corti che non solo rappresentano una scelta più varia ma che con il loro susseguirsi possono tenere più viva l’attenzione degli spettatori anche grazie al loro ritmo. Nel post di ieri parlavo dei corti teatrali spiegando cosa sono e come funzionano. Mi è stato chiesto in che modo poter organizzare una rassegna in cui presentarli al pubblico. E ho deciso di rispondere a tale domanda con questo articolo.

Prima di tutto facendo qualche ricerca su Google ci si accorgerà come ci siano numerosi festival e concorsi ad essi dedicati. Sono ormai diversi anni che ricevono l’attenzione di organizzatori, artisti e pubblico. A volte si tratta di bandi in cui il premio può essere la partecipazione alla stagione teatrale di uno stabile oppure l’accesso ad una serata finale. Quasi sempre, insomma, c’è una giuria, una competizione, ecc. L’influenza del modello Talent Show o Sanremo o Ballando con le stelle o televisiva più in generale è forte ed è un peccato perché il teatro è tutt’altro. E poi ogni volta che gli artisti sono messi in gara fra di loro si fa un’operazione contraria allo spirito artistico ma questo può essere argomento per un successivo articolo. Concludiamo questo aspetto dicendo solo che semmai attori, registi, drammaturghi devono collaborare anziché competere.

Comprendo la necessità della selezione ma non quella del concorso. Molto meglio la rassegna durante la quale assistere a corti che non gareggiano tra di loro con una durata ideale spalmata sui due o tre giorni. Ma con quale logica e con quale risorsa organizzarla? Vorrei partire in proposito da un’esperienza alla quale ho partecipato nel 2013 e poi dare alcune indicazioni strategiche. In quell’anno partecipai con un mio corto alla Festa delle storie di Mesagne, un’iniziativa che come sottotitolo aveva “La città si racconta”. Un claim che costituì la promessa realizzata dagli organizzatori perché davvero tante associazioni e molti cittadini collaborarono in modo volontario e impeccabile. Essa fu sostenuta da Fondazione CON IL SUD, ente non profit privato nato dall’alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato. La loro abilità principale consiste nel legame tra arte e territorio, la chiave per il successo di tanti eventi e dalla quale voglio partire ora per cinque considerazioni pratiche ed organizzative.

La prima di esse è infatti quella di raccontare un brand del territorio che può essere eno-gastronomico, turistico e di altro tipo ancora. Per esempio un vino. Mettiamo il Primitivo di Manduria. Si può inserire il vincolo che ogni storia durante la rassegna deve parlarne, farne insomma una sorta di tema e sfruttare il meccanismo che nel cinema è noto come product placement che secondo il glossario di marketing è una forma di comunicazione in cui i prodotti di marca vengono posizionati in modo apparentemente naturale in una struttura narrativa pre-esistente.

La seconda indicazione è curare il merchandising dell’evento con articoli brandizzati.

La terza è quella di prevedere un ticket all’ingresso che copra il 50% dei costi.

La quarta è lavorare con tutti gli stakeholder, i portatori d’interesse, pubblici e privati. Se per esempio si vuole promuovere un borgo o un particolare edificio pubblico all’interno di esso come, ad esempio, può essere il Museo Archeologico di Oria e dei Messapi oltre agli enti pubblici (comune, regione, ecc.) vanno coinvolti tutti gli operatori turistici della zona a qualsiasi titolo: le strutture ricettive, altri siti d’interesse privati e le agenzie di real estate.

Il quinto ed ultimo suggerimento è quello di organizzare dopo gli spettacoli delle degustazioni anche prevedendo un piccolo supplemento. Anche da qui si ricavano un po’ di introiti e questo momento è sempre gradito dal pubblico, basta saperlo portare avanti con gusto e garbo.

E tu, hai mai assistito ad un evento di questo tipo? Come lo organizzeresti? Parlane nei commenti. Se poi vuoi approfondire potresti anche contattarmi.

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