La libertà e la leggerezza di Leonardo Vitale

La pietra d’inciampo che ricorda Leonardo Vitale a Lecce, nei pressi della stazione ferroviaria.

Che cosa resta di Leonardo Vitale e della sua arte popolare? Chi era e perché ricordare la sua eredità artistica? Sono domande che da due anni a questa parte mi pongo su mio padre. Da ieri, 15 novembre 2023, esse non sono solo mie perché ci sono due nuovi elementi che rendono ancora più di dominio pubblico la sua dipartita. A Lecce infatti è stata inaugurata la pietra d’inciampo a lui dedicata ed è stato presentato un libro che ripercorre la sua biografia e l’arte madonnara. E in questo articolo voglio un po’ raccontare che cosa di bello è accaduto e perché ciò ci riguarda un po’ tutti.

Lo stile di vita

Ma andiamo con ordine. Fino al 4 ottobre 2021 Leonardo con i suoi 69 anni di età dedicava il suo tempo a quell’arte che aveva iniziato a praticare nel 1985 e cioè quella del madonnaro ed aveva eletto Lecce quale piazza morta, come si dice in gergo, quale luogo privilegiato dove praticarla. Un modo non solo per sbarcare il lunario, questo, ma anche per vivere all’insegna della libertà e della leggerezza quali modalità del suo stile di vita. Ma questo l’ho scritto già in un altro articolo dove riassumo le sue esperienze.

La pietra d’inciampo

La targa commemorativa di Leonardo Vitale nella forma di pietra d’inciampo a Viale Oronzo Quarta a Lecce.

Dopo le 2 del mattino di quel fatidico 4 ottobre mio padre veniva rapinato da un africano, all’angolo tra la via della stazione ferroviaria e via Don Bosco, e purtroppo l’esito di quel tentativo fu mortale per lui, visto che perì una settimana dopo presso il Vito Fazzi di Lecce a causa di una vasta emorragia cerebrale. In quel punto ora c’è una pietra d’inciampo voluta in primis dalla professoressa Anna Maria Andriani, curatrice anche del volume di cui parlerò di seguito. Essa riporta la data di quell’avvenimento, il nome di mio padre e un invito affinché “L’Arte sia divulgativa di bellezza, fratellanza, amore”. Significativo è il fatto che per terra mio padre praticasse il suo talento e che sempre per terra ora ci sia una targa alla sua memoria e al lascito che comporta per noi e per i passanti di quel tratto di strada che, mi auguro, si faranno qualche domanda sul nome che vi è impresso.

La locandina dell’evento con la copertina del libro.

Il libro

Nome che ora circola nell’iniziativa editoriale della casa editrice Milella curata sempre dall’Andriani. Il titolo è Dal cielo… per le vie del mondo. Leonardo Vitale e l’arte madonnara. Oltre al profilo biografico di mio padre contiene numerose opere che ha realizzato nella sua vita soprattutto con l’aerografo, strumento che utilizzava da autentico virtuoso. Nella seconda parte l’autrice ha voluto aprofondire l’arte madonnara parlando del Manifesto del Madonnaro, della funzione dell’arte nel Cristianesimo, degli autori popolari del Bello e del Sacro. Nella terza parte, infine, ci sono testimonianze di amici artisti e i ricordi del professore Antonio Benvenuto, il mio e quello del giornalista Vincenzo Sparviero che più di una volta ha incrociato mio padre nella nota via Trinchese.

Alcuni degli studiosi intervenuti: da sinistra Carlo Augeri, Anna Maria Andriani, Mario Spedicato, Eugenio Imbriani, Paolo Vincenti.

Emozioni e Riflessioni

Vincenzo è stato ampiamente citato durante l’intervento di Paolo Vincenti della Società di Storia Patria della Puglia. Particolare commozione ha suscitato la lettura delle ultime righe del testo di Sparviero che non riporto qui invitando a ordinare il libro dal sito della Milella. Ma oltre alla commozione tante e variegate sono state le emozioni durante gli interventi dell’assessore del comune di Lecce Fabiana Cirillo, di Eugenio Imbriani che ha fatto un importante collegamento con suoi studi precedenti su un collega di mio padre e cioè Duilio Natale, di Carlo Alberto Augieri, patron della Millella che ha voluto leggere la vicenda della rapina dell’africano nei termini del Transfert di Freud, quasi che l’autore di quell’atto volesse per sé quel senso di leggerezza e di libertà che ho citato prima. Il significato delle sue parole lo si può ancora meglio capire in una riflessione contenuta nel libro di cui è autore lo stesso Augieri. A tenere le fila di tutti questi interventi ci ha pensato l’insigne storico Mario Spedicato.

La prossima tappa

Ma questa storia continua con prossime tappe. Infatti sono intervenuti anche l’ex sindaco di Oria (Br) Maria Lucia Carone e l’attuale primo cittadino Cosimo Ferretti che ha invitato tutti ad una nuova presentazione del libro proprio ad Oria, dove mio padre ha fissato la sua dimora dal 1973. Quindi ti invito ad ordinare il libro, a leggerlo, a condividere questo articolo con i tuoi contatti e a confrontarci sul solco che si sta tracciando il prima possibile durante la presentazione del libro ad Oria, notizia che ufficializzerò anche in questo blog appena sarà stabilita la data.

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