Oggi, 13 Febbraio 2025, celebriamo due invenzioni che hanno cambiato per sempre il nostro modo di comunicare e sognare. La radio, che per la prima volta portò voci e notizie direttamente nelle nostre case, e il cinematografo, che ci regalò la magia del grande schermo. Nell’odierno episodio di Radio Terrazzo, podcast che riprendo apposta oggi, approfondiamo queste due ricorrenze straordinarie, esplorando il loro impatto culturale e raccontando qualche aneddoto che li collega.
Se continueremo a chiamare “intelligenza” qualsiasi cosa che segue un comando in modo automatico, arriverà il giorno in cui dovrai inchinarti davanti allo sciacquone del bagno perché “decide” quanta acqua far scendere in base a ciò che trova nella tazza. Eppure, eccoti qui, a parlare di “intelligenza artificiale” come se fosse davvero una mente pensante, capace di ragionare, capire, decidere. Ma lo è davvero?
Spoiler: no. Ma aspetta, non fermarti qui. Hai tra le mani un’opportunità unica: ridefinire il modo in cui il mondo pensa alle IA. In questo articolo scoprirai perché “intelligenza artificiale” è la più grande trovata di marketing della storia, come siamo stati portati a credere che un algoritmo sia un’entità pensante e, soprattutto, come puoi contribuire a cambiarne il nome. Sei pronto a fare la storia? Continua a leggere e scegli il vero nome del futuro.
Foto di Steve Johnson: https://www.pexels.com/it-it/foto/fotografia-ravvicinata-di-occhiali-vicino-a-documenti-sgualciti-963056/
Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dagli impegni, con mille cose da fare e nessuna idea da dove iniziare? Marco, un libero professionista con una carriera solida, una famiglia e tanti progetti in corso, ha vissuto questa sensazione per anni. Ogni giorno ha accumulato compiti, ha cercato di gestire troppe cose contemporaneamente e, nonostante la buona volontà, ha finito sempre per sentirsi in ritardo, stressato e frustrato.
Ha provato a risolvere il problema con agende, app di produttività e liste di cose da fare, ma nulla ha funzionato davvero. Il motivo? Non era la gestione del tempo il vero ostacolo, ma il modo in cui si raccontava la sua difficoltà.
Marco si ripeteva spesso frasi come: “Non sono capace di organizzarmi”, “Non ho tempo per pianificare”, “Ho provato di tutto, ma nulla funziona con me”. Questo modo di pensare ha creato un circolo vizioso che ha alimentato ancora di più il caos.
Quando ha scoperto il Problem Telling, ha capito che non bastava cercare strategie di produttività: doveva cambiare il modo in cui percepiva e raccontava la sua situazione. Attraverso questo metodo ha imparato a trasformare il suo problema in una storia diversa, con lui come protagonista e non più come vittima.
In questo caso studio vedremo come ha ribaltato il suo approccio e ha trovato una soluzione efficace per la sua disorganizzazione.
Hai mai pensato che il modo in cui prendi appunti potrebbe cambiare in modo radicale il tuo apprendimento? Ogni giorno, tra milioni di parole ascoltate, solo pochi riescono a catturare ciò che conta davvero. Il problema? Trascriviamo tutto, perdendoci nei dettagli e sprecando tempo prezioso. Ma esiste un metodo semplice per fare la differenza: catturare concetti chiave, organizzarli in modo visivo e risparmiare tempo. In questo articolo, frutto delle mie innumerevoli lezioni, ti guiderò attraverso tre passi pratici per trasformare i tuoi appunti in uno strumento geniale.
Tante associazioni e organizzazioni locali si impegnano a valorizzare il territorio, promuovere eventi e portare cultura. Eppure, spesso questi progetti falliscono nel lasciare un impatto positivo e duraturo. Perché? Gli errori più comuni si annidano proprio nelle buone intenzioni. Qui esploriamo tre di questi errori, con esempi concreti e spunti per evitarli.
Anche tu hai mille impegni a cui far fronte e ti sembra di essere in trappola, in una spirale di stress e frustrazione? Ti capita mai di sfogarti con frasi come «Non ce la faccio più» o «Non è possibile fare tutto»? Ada, che partecipa ai miei corsi individuali, si sentiva proprio così. Durante una delle nostre lezioni, ha pronunciato una frase che racchiudeva tutto il suo disagio: «Non è facile gestire il tutto.» Quelle parole, che erano un grosso un peso per la sua mente e il suo cuore, si sono rivelate una risorsa preziosa.
In meno di un’ora, quella frase si è trasformata in un messaggio potenziante che ha cambiato il suo punto di vista. Il metodo che abbiamo utilizzato è semplice e alla portata di chiunque. Ecco come siamo riusciti a farlo, quali teorie lo spiegano e come anche tu puoi applicarlo per trasformare le frasi che ti tormentano in una guida per le tue giornate
Arthur Fleck (Joker) e Travis Bickle si sfidano in una New York notturna, simbolo di alienazione e caos. Un incontro immaginario tra due icone del cinema che esplorano la follia e la ribellione.” Credits immagine: Generata da Grok AI.
Cosa hanno in comune un reduce del Vietnam con una videocamera, un tassista solitario e un clown emarginato? In apparenza nulla, eppure Hi, Mom!, Taxi Driver e Joker svelano un sorprendente filo rosso tematico. Scoprire Hi, Mom!, una chicca del 1970 di Brian De Palma, è stato illuminante per me: un film poco conosciuto ma attuale in modo strarordinario, che esplora alienazione, voyeurismo e critica sociale. Questa rivelazione mi ha portato a collegarlo ai due capolavori successivi, ispirandomi a scrivere questo articolo che esplora la trilogia tematica che li lega.
Hai mai preso appunti per poi scoprire che non ti sono utili? È frustrante, ma succede a molti. Questo articolo, il quarto di una serie di venti, svela gli errori più comuni e come evitarli per ottenere appunti chiari e funzionali. Se vuoi approfondire subito, senza perdere ulteriore tempo, puoi ricevere gratis l’ebook I 7 segreti degli appunti perfetti partecipando a un breve sondaggio. Trasforma subito i tuoi appunti in un’arma vincente!
Immagine generata da Grok con prompt: Immagine di uno scrittore e di una intelligenza artificiale che scrivono insieme un romanzo in un caffé parigino con vista sulla Senna.
Come definiamo i testi di oggi? Scritti a mano? Non più da tempo. Scritti digitali? Anche questa categoria è ormai superata. E quindi? Siamo ormai nell’era degli “umanoscritti”, dove la creatività non è più del tutto umana né, d’altro canto, solo artificiale, ma il frutto di una fusione senza precedenti tra mente e macchina. Leggi tutto l’articolo per comprendere di cosa si tratta e come questo sta cambiando il concetto stesso di testo.
Immagine generata da Grok con promt: Leonardo Da Vinci che prende appunti nel suo studiolo.
Viviamo in un mondo dove informazioni e stimoli ci sommergono a ogni passo. Lezioni, corsi, webinar, riunioni: ogni giorno siamo travolti da concetti, dati e idee che ci vengono scaricati addosso senza tregua. E noi? Scriviamo in modo frenetico o ci facciamo aiutare da qualche app dotata di intelligenza artificiale, in alcuni casi, convinti di fissare tutto sulla carta o sullo schermo. Ma la verità arriva più tardi, quando cerchiamo di rileggere quei fogli disordinati o quegli appunti presi da un algoritmo ma che non ci appartengono e ci rendiamo conto che non ci dicono più nulla. E allora ci troviamo persi, frustrati, bloccati. Questo è il dramma degli appunti: il rischio di trasformare l’apprendimento in caos.