Le 7 figure indispensabili del team di digital marketing

Foto di Helena Lopes

Qualsiasi prodotto o servizio oggi senza il web è impensabile. E di conseguenza serve un team di digital marketing. Persino un muratore o un fruttivendolo o un pizzicagnolo hanno necessità di strutturarsi in un certo modo, pur essendo brand individuali. In questo caso possono riassumere in sé l’intero team cercando di imparare competenze trasversali. Ma una squadra che lavora per dei progetti di un’azienda deve avere un organico minimo all’interno del quale ci sono delle figure-chiave che vanno distinte per aree di competenza e mansioni.

Continua a leggere

Il tuo ultimo post

light dawn landscape nature
Photo by Marek Piwnicki on Pexels.com

Ad ogni giorno la sua pena c’è scritto nel Vangelo di Matteo. Per ciascun giorno il suo argomento, il suo tema, il suo post più o meno inutile dico io. L’importante è che scrivi o dici qualcosa in un video o in un podcast ogni dì, o quasi. È vero che è buona regola postare tutti quanti un po’ meno e farsi vivi solo quando si ha qualcosa da dire ma la nostra mente è in pratica infinita e stimolandola nel modo giusto tira fuori comunque qualcosa d’interessante ogni volta che glielo chiediamo.

Continua a leggere

Dacci oggi il nostro sterile post quotidiano

Passiamo il 90% del tempo sui social a propagandare noi stessi, qualunque minchiata che facciamo. E se non abbiamo niente da fare ci spariamo selfie in qualsiasi posto dove siamo. Ci mostriamo felici, beati, sereni e persino saggi e dispensatori di massime, consigli e frasi illuminate. Perché lo facciamo? Per non essere da meno degli altri. Se, infatti, notiamo che i nostri amici hanno partner bellissimi, case fantastiche, macchine fighe scatta il meccanismo della competizione sociale, spesso frutto dell’invidia, e quindi annunciamo al mondo quanto il nostro pene o le nostre tette siano più grandi e grosse.

Continua a leggere

I social sono morti. Il blog resiste

photo of woman writing on tablet computer while using laptop
Photo by Anthony Shkraba on Pexels.com

C’era una volta il world wide web con le sua paginette statiche, i siti web che tu mettevi online e che lì restavano, più o meno visitati, in cui il massimo dell’interazione avveniva via email o dove trovavi un numero di telefono a cui chiamare. Poi arrivarono le pagine dinamiche e i blog grazie ai quali anche chi non era un webmaster poteva pubblicare articoli, notizie, contenuti. A un certo punto, nel 2007, esplode Facebook, il primo vero grande social network che cambia lo stato delle cose: quasi ogni abitante della terra che avesse una connessione alla rete con estrema facilità poteva creare un suo profilo, fare l’upload di foto, pubblicare quel che gli passava per la testa. Per anni sono state pubblicate cose di qualità, interessanti, ben curate. Dopo è diventata una caciara.

Continua a leggere