Fai un favore ai tuoi follower: posta di meno

Sei a favore dei tanti post e delle molte storie da pubblicare ogni giorno o preferisci l’arte del silenzio selettivo? Nel mondo rumoroso e frenetico dei social media, sembra che tutti vogliano gridare a gran voce. Ma, come in un buon film, forse è il silenzio tra le battute a creare la vera suspense.

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I social sono morti. Il blog resiste

photo of woman writing on tablet computer while using laptop
Photo by Anthony Shkraba on Pexels.com

C’era una volta il world wide web con le sua paginette statiche, i siti web che tu mettevi online e che lì restavano, più o meno visitati, in cui il massimo dell’interazione avveniva via email o dove trovavi un numero di telefono a cui chiamare. Poi arrivarono le pagine dinamiche e i blog grazie ai quali anche chi non era un webmaster poteva pubblicare articoli, notizie, contenuti. A un certo punto, nel 2007, esplode Facebook, il primo vero grande social network che cambia lo stato delle cose: quasi ogni abitante della terra che avesse una connessione alla rete con estrema facilità poteva creare un suo profilo, fare l’upload di foto, pubblicare quel che gli passava per la testa. Per anni sono state pubblicate cose di qualità, interessanti, ben curate. Dopo è diventata una caciara.

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