Il personal branding di Skande

Foto di cottonbro da Pexels.

Ho appena finito di leggere Fai di te stesso un brand di Riccardo Scandellari, in arte Skande. Come sottotitolo il libro recita: essere autorevole e ispirare fiducia. Seguo il blog di questo caro amico da qualche anno e cerco di trarne ispirazione per il mio personal branding che nel prologo viene definito come

l’atto di gestire il modo in cui una persona vuole essere percepita da chi la incontra online e offline.

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I social sono morti. Il blog resiste

photo of woman writing on tablet computer while using laptop
Photo by Anthony Shkraba on Pexels.com

C’era una volta il world wide web con le sua paginette statiche, i siti web che tu mettevi online e che lì restavano, più o meno visitati, in cui il massimo dell’interazione avveniva via email o dove trovavi un numero di telefono a cui chiamare. Poi arrivarono le pagine dinamiche e i blog grazie ai quali anche chi non era un webmaster poteva pubblicare articoli, notizie, contenuti. A un certo punto, nel 2007, esplode Facebook, il primo vero grande social network che cambia lo stato delle cose: quasi ogni abitante della terra che avesse una connessione alla rete con estrema facilità poteva creare un suo profilo, fare l’upload di foto, pubblicare quel che gli passava per la testa. Per anni sono state pubblicate cose di qualità, interessanti, ben curate. Dopo è diventata una caciara.

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