Il personal branding di Skande

Foto di cottonbro da Pexels.

Ho appena finito di leggere Fai di te stesso un brand di Riccardo Scandellari, in arte Skande. Come sottotitolo il libro recita: essere autorevole e ispirare fiducia. Seguo il blog di questo caro amico da qualche anno e cerco di trarne ispirazione per il mio personal branding che nel prologo viene definito come

l’atto di gestire il modo in cui una persona vuole essere percepita da chi la incontra online e offline.

Il pubblico

Un brand non è solo una grande azienda: ogni professionista lo è. E ciascuno, oggi, può ottenere un suo pubblico. Questa è una delle idee che più m’interessa nei contenuti di Riccardo. Ogni artista o creatore di contenuti (e io faccio entrambe le cose) deve cercare, coltivare, nutrire, soddisfare un suo pubblico. A partire dalla massima della filosofia occidentale, dalle parole dell’oracolo di Efeso: CONOSCI TE STESSO. Questo è il titolo del primo dei sei capitoli in cui si dipana l’avventura del nostro eroe che vuole convertire i suoi lead in clienti o spettatori o fan. Oggi tutti noi acquistiamo non tanto sulla base delle caratteristiche del prodotto, del suo prezzo, ecc. No. Quel che ci interessa di più è l’affinità con chi ce lo propone. Quindi, gioco forza, dobbiamo scegliere a chi piaceremo, sapendo che gli altri o ci odieranno o resteranno indifferenti a noi.

La seduzione

Queste persone le devi sedurre, né più né meno di come faresti per attrarre il partner dei tuoi desideri. Per farlo occorre comportarsi in modo opposto a quello che fanno i pubblicitari: invece che segmentare, profilare, fai vedere a tutti chi sei. E chi ti somiglia ti piglierà. Mettici perciò il tuo stile, il tuo modo di essere, il tuo umorismo, la tua comunicazione anche “sporca” e imperfetta. Ad alcuni dei tuoi legami deboli piacerai, più che agli amici che ti conoscono già e con i quali è sempre più difficile fare business o attività di sorta. Attenzione però, non è che per sedurre devi insistere, fare proposte fantasmagoriche, fingere chissà cosa. Anzi, il buon Riccardo scrive che il cliente…

se lo lasci volare libero si seduce da solo.

La vulnerabilità

Sai qual è una delle cose più apprezzate ai nostri tempi? La vulnerabilità. Il nostro super-eroe lo vogliamo vedere in situazioni in cui è goffo, incerto, persino disperato. Lo vogliamo, insomma, simile a noi, come ci comportiamo nella nostra quotidianità. Questo lo sanno molto bene gli sceneggiatori della Marvel. Essa è una degli ingredienti principali di una narrazione che è meglio mettere per iscritto invece che affidare solo a immagini e video. Questo fatto sembrerebbe in contro-tendenza rispetto a chi predica di realizzare video a tutto spiano. Ma se c’è una cosa che mi ha colpito del libro che sto recensendo è quando viene affermato che il testo scritto produce film mentali nella mente del lettore che, quindi, essendo partecipe avrà una memoria più a lungo termine di ciò che gli abbiamo raccontato.

La costanza

Ho apprezzato molto anche l’inserto Scrivere ogni giorno – La mia tecnica per avere sempre nuove idee. Devo dire che in questo Skande è costante, metodico non solo nelle pubblicazioni quotidiane del suo blog ma anche nel fornire buone motivazioni per farlo, alla stregua di ciò che raccomanda anche un guru del marketing come Seth Godin. Se lo farai il tuo contatto crescerà con te, il suo interesse maturerà e al tempo opportuno sarà tuo, con fiducia e autorevolezza. Fai di te stesso un brand è un manuale da consultare a più riprese per costruire il percorso giusto.

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