
Ero in fila dal medico ieri e stamattina. E sono partite le conversazioni di quelli che ne sanno più del governo, che sono più esperti dei medici, che se fosse per loro Gesù sarebbe ancora vivo e Moana Pozzi, buonanima, sempre in attività, insieme a Cicciolina. Per non sentirli piego la testa sul mio smartphone e cerco di leggere le news. Ok, lo ammetto prima sono andato sul profilo Instagram di Valentina Nappi ma ho smesso perché una bigotta mi guardava storto. Allora leggo su Il Messaggero che un ufo a forma di sigaro si è avvicinato alla nostra stazione orbitante. Gli alieni si saranno eccitati pure loro. C’è qualche astronauta donna lassù per caso? Ci andrei pure io a provare l’emozione dell’amore in assenza di gravità. Almeno non mi scendono le palle a terra a sentire le stronzate che spara la gente e a vedere fake news a go go sui nostri quotidiani.
Già che c’ero mi sono messo a spippolare tra le storie dei miei amici e contatti. Noto che c’è qualcuno che a ogni ora del giorno, a ogni minuto ha qualcosa da postare, da dire, da proporre. Ma poi ti rendi conto che in realtà non ha niente da dire. C’è chi consiglia sette, dieci e più storie e post ogni santo giorno. Boh. Io spesso voglio stare zitto, spento. Aspetto di parlare quando c’è qualcosa di importante, come fanno le star, quelle vere: uno su tutti Francesco De Gregori. Non sarà social, non sarà la Ferragni e forse ho preso un caso un po’ estremo, perché è quello che in decenni di carriera è apparso pochissimo in tv. Ma l’effetto qual è? Che quando lo vedi fermi tutto, annulli ogni cosa e lo ascolti. Più parli meno cose interessanti dici. Più appari meno interesse susciti. Più ci sei meno ci sei davvero per chi prende la folle e misteriosa decisione di seguirti. Ma tu fa un favore ai tuoi follower: parla solo quando hai qualcosa di eccezionale, interessante e davvero importante da dire. Se no taci e aspetta. A meno ché non sei Valentina Nappi e allora in quel caso posta di più!