Opere di teatro e di cinema su commissione

Foto di Cottonbro.

Spesso le storie sono commissionate a romanzieri, sceneggiatori e drammaturghi e poi realizzate e distribuite. Così come accade per l’architettura, per la pittura e altre arti anche nello storytelling c’è un committente e un artista incaricato. Di esempi ce ne sono tanti. Vediamo di farne qualcuno. Il 6 luglio del Duemila a Bologna Marco Paolini portò in scena la prima di I-Tigi, Canto per Ustica. Io c’ero quella sera e quel racconto resterà impresso per sempre in me e nei familiari delle vittime della strage di Ustica che chiesero a questo attore-narratore di raccontare a suo modo quella tragedia. Paolini era il candidato ideale per farlo dopo il suo memorabile lavoro sul Vajont. Un altro a cui tanti hanno commissionato addirittura monumenti e cattedrali da raccontare è stato Dario Fo. Un lavoro su tutti che voglio ricordare, in questo senso, è Il tempio degli uomini liberi che parla del Duomo di Modena. Ma c’erano storici anche sempre pronti a fornirgli tutti i risultati delle loro ricerche come Chiara Frugoni grazie alla quale il premio Nobel concepì Lu Santo Jullare Françesco.

Ciò accade sovente anche nel cinema. In un’occasione feci da intermediario tra Giuseppe Ferrara e la scrittrice Floriana Mastandrea, che aveva realizzato un trattamento, il quale stava per realizzare un film in Sardegna prima della sua scomparsa. Un grande esempio di questo modo di operare tra chi propone un qualcosa da promuovere e divulgare attraverso l’arte filmica e chi lo fa in senso materiale è L’olio di Lorenzo, film del 1992 diretto da George Miller con Nick Nolte e Susan Sarandon. Esso nasce da una fondazione internazionale senza fini di lucro.

La figura del committente così come la conosciamo oggi si sviluppa a partire dal Cinquecento. È la figura che dà mandato di esecuzione di un’opera, sceglie gli artisti che la realizzano, ne segue la produzione. Non è da confondere con il mecenate che sovvenzionava con i suoi fondi il lavoro degli artisti come avvenne, ad esempio, con Lorenzo De’ Medici. Infatti non è detto che il committente debba metterci i soldi, anzi in genere questi provengono da canali istituzionali, pubblici, privati, ecc. A volte si ricorre al fund raising. Quindi ai giorni nostri è più semplice rispetto al passato che un’ente o un’associazione commissionino una storia da rappresentare o attraverso uno spettacolo teatrale o un cortometraggio o un film. Il mondo dell’associazionismo ormai sta dando vita a numerose produzioni in tal senso. Perché le esigenze narrative sono in aumento, grazie al potere delle storie e ai linguaggi creativi e alle relative tecnologie oggi a disposizione.

Ti vengono in mente altri esempi di opere commissionate? O vorresti fare delle proposte? Parlane nei commenti. Grazie.

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