Il tuo approccio strategico al web con il contenuto minimo funzionante

DALL·E 11-01-2024 09.46 – Un’immagine semplice e visivamente accattivante che cattura l’essenza della “Strategia del contenuto minimo vitale”.

Prima di scrivere tutto il libro o realizzare tutto il sito o produrre tutto il film o serie tv fai dei test per vedere come saranno accolti dai lettori o spettatori. Anche la scrittura ha il suo minimum viable product: il contenuto minimo funzionante. Se vuoi che testi, immagini, video del sito web e dei social siano efficaci la strategia migliore al mondo è partire da tecniche cosiddette lean.

La filosofia produttiva

È storia questa e in casa Toyota, in Giappone, è stata messa a punto il minimum valuable product, come si dice in inglese. Se ne parla in modo consapevole dal 2001 e in poche parole consiste in una filosofia produttiva nella quale non c’è più la realizzazione del prodotto e poi il suo lancio. E viene anche superato il concetto di prototipo. Il prodotto o il servizio non viene nemmeno creato. Si realizzano al massimo delle ipotesi di prodotto che vengono testate sugli early adopter, categorie di utenti disposti a fornire feedback disinteressati.

Il mercato

Dall’analisi, poi, delle loro risposte si apprende come il mercato recepirà le nostre proposte. In questo modo si evita di sprecare tempo e soldi in prodotti e servizi che fino al momento del lancio nessuno sa davvero se funzioneranno o meno.

Un articolo prima del libro

Ebbene, lo stesso si può fare per i contenuti di un brand, di qualsiasi tipo essi siano. Facciamo subito un esempio. Si ha in mente di pubblicare un libro? Noi tutti immaginiamo i costi e i tempi di una simile operazione per una pubblicazione di cui ignoriamo il grado di successo. Possiamo, invece, lavorare a dei contenuti più piccoli per valutarne l’accoglimento. Invece di stare lì a scrivere sette o quindici o venti capitoli può essere molto più utile scrivere un solo articolo di seicento parole e verificare l’efficacia dell’idea facendo pervenire tale articolo ai nerd di una nicchia, a quelli che per primi usufruiscono di certi contenuti.

Una sola storia

Molti digital strategist, poi, consigliano dalle tre alle sette storie al giorno per un brand trascurando il fatto che, specie all’inizio, è pressoché impossibile da fare e non si tiene conto di come i fan le accoglieranno. Anche qui si può adottare la filosofia del contenuto minimo funzionante: una sola storia al giorno, un solo post, per la cerchia più ristretta che ci segue magari. In fondo se vogliamo essere ascoltati è bene dire una sola cosa al dì.

Email marketing

Per le campagne email, poi, specie quando si adottano dei funnel occorre scrivere una serie di messaggi per creare la lead generation. Più contenuti interessanti si riescono a creare più c’è possibilità di trasformare il lead in prospect e magari in brand ambassador. Si può costruire con il tempo una bella e complessa macchina prevedendo una serie di reazioni ma prima di farlo è consigliabile individuare un numero ridotto di clienti e testare con loro le email attraverso gli a/b test. E avendo cura, anche, che siano somministrati a step successivi in modo da migliorare via via la comunicazione.

La narrativa

Il contenuto minimo funzionante si può usare anche nella narrativa: invece di un romanzo un piccolo racconto. Oppure nel cinema: invece del mega-filmone di cui non sappiamo l’esito un teaser, ancor prima di mettersi a produrre. Anche se purtroppo in questo i produttori finora sono stati chiusi, per paura che rubino loro le idee. Ultimo caso che mi viene in mente è quello del formatore che deve realizzare un ciclo di dieci, venti, trenta lezioni: perché non cominciare da una sola e poi ampliare l’offerta formativa? Perché non iniziare da un singolo webinar?

Esempi di contenuti minimi funzionanti

Vediamo ora una serie di campi e di strategie attraverso le quali questa filosofia si può applicare.

  1. Articoli di Blog: Invece di scrivere subito una serie di articoli lunghi e complessi, inizia con dei post brevi e incisivi. Questi possono essere utili per testare quali temi attirano di più l’attenzione dei tuoi lettori.
  2. Serie di Post su Social Media: Invece di pianificare una lunga serie di post, prova con una mini-serie di tre o quattro post su un argomento specifico. Misura l’engagement per vedere quale stile e contenuto resonano meglio con il tuo pubblico.
  3. Video Breve su Piattaforme come Instagram o TikTok: Anziché produrre video lunghi e articolati, crea clip brevi e accattivanti per catturare l’attenzione del pubblico e testare diversi formati o argomenti.
  4. Newsletter: Prima di lanciare una newsletter settimanale o mensile, prova con una singola edizione speciale. Questo ti permette di valutare l’interesse dei tuoi iscritti e di raffinare il formato e il contenuto.
  5. Infografiche: Sono un ottimo modo per testare l’interesse per determinati argomenti. Un’infografica ben fatta può essere un efficace contenuto minimo funzionante per valutare l’interesse verso argomenti più ampi.
  6. Podcast sperimentali: Invece di lanciare una serie completa, inizia con un episodio pilota. Questo episodio può servire da termometro per l’interesse del pubblico e fornirti indicazioni preziose per la direzione futura.
  7. Racconti o Poesie: Se la tua nicchia include la scrittura creativa, pubblica un breve racconto o una poesia. La reazione del pubblico potrebbe darti un’idea della risposta a opere più lunghe o raccolte complete.
  8. Webinar o Workshop Online: Invece di una serie completa, offri un singolo webinar o un breve workshop per valutare l’interesse e ricevere feedback diretti dai partecipanti.
  9. E-book Breve: Potresti creare un piccolo e-book su un argomento specifico per testare l’interesse prima di impegnarti in progetti più grandi.

E tu? A quale contenuto stai pensando per il tuo sito web o per i social? Oppure offline? Se vuoi ne parliamo un po’ per capire meglio.

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