Come l’attore vede il regista e come si rapporta con lui

Immagine gnerata da Text To Image in Canva su input “regista che dirige un attore in un set cinematografico”.

Il film è opera soprattutto del regista, della sua visione, oltre che delle sue competenze in svariati campi come la sceneggiatura, la direzione degli attori, la fotografia, ecc. È lui il narratore per eccellenza nel cinema attraverso i suoi vari linguaggi. L’occhio del regista è dunque di capitale importanza e sono ben contento del contributo organizzativo che sto dando, insieme a tutto lo staff del Generation Film Fest, ad un evento che ha proprio questo titolo e al quale parteciperà il regista emergente Alessandro Zizzo. Presenterà un suo cortometraggio e dialogherà in merito ad alcuni registi che hanno fatto la storia del cinema. Ho allora pensato di scrivere un post su come vedo io, da attore, il mio lavoro con un regista, quale rapporto si instaura tra di noi. Parliamo, insomma, della collaborazione tra attore e regista e su come essa può funzionare al meglio. Tra l’altro di questo argomento si è occupato Michael Caine in un suo libro che io consiglio per la preparazione ai casting.

Quali qualità deve avere un regista secondo me.

  • Determinazione: un regista deve avere la determinazione di fare le cose per bene, non solo perché ci tiene alla qualità del suo film, ma anche perché è consapevole che i successi sono il frutto di un lavoro fatto con impegno e passione.
  • Intelligenza: il regista ha bisogno di essere un genio quando si tratta di ricreare mondi fantastici e immaginari per trasportare lo spettatore nell’ambientazione perfetta, facendogli provare emozioni nuove e sconosciute.
  • Creatività: la creatività non è solo necessaria al momento stesso di scrivere la sceneggiatura, ma è in grado di offrire agli attori tante possibilità creative durante le riprese.
  • Passione: la passione è importante soprattutto nelle prime fasi, quando, ad inizio della carriera o in fasi delicate, si può cadere vittima delle insicurezze e delle paure che portano ad auto-recriminarsi se qualcosa va male.

Con quale regista mi piacerebbe lavorare e perché.

Per me un regista deve avere due caratteristiche.

La prima è che il regista deve essere sempre attento ai dettagli, ma non solo in fatto di scenografia e costumi: ha un’attenzione per i personaggi ed è capace di cogliere il lato più interessante della loro storia.

La seconda caratteristica che mi piace trovare nei registi è la pazienza. Si capisce bene quanto sia importante questa virtù durante le riprese di un film o di un serie televisiva; spesso abbiamo bisogno di ripetere più e più volte le stesse scene finché non abbiamo la sensazione che siano state realizzate alla perfezione. Il regista può essere ingannato dalle apparenze (mancanza di atmosfera o movimenti sbagliati), ma pochi sono quelli che riescono a vedere oltre l’immagine verso il significato profondo delle parole dette dal personaggio interpretato dall’attore!

Per queste e per altre ragioni spero un giorno di poter lavorare per Gabriele Salvatores. Mi hanno impressionato soprattutto Mediterraneo e Il ragazzo invisibile. Pur essendo due pellicole molto diverse tra loro intravedo in entrambe una certa genuinità adolescenziale, una determinata freschezza e un’asciuttezza di sceneggiature e recitazione che per me sono il top.

Come funziona la collaborazione tra attore e regista

La comunicazione è fondamentale. Come attore, devo essere a mio agio con il regista e posso solo farlo se vengo trattato in modo corretto. Se non c’è fiducia tra me e il regista, la mia performance di recitazione ne risentirà. Inoltre, devo capire se il regista mi porta al giusto livello emotivo per interpretare un personaggio o mi blocca. Un atteggiamento collaborativo tra attore e regista è essenziale per raggiungere il risultato migliore possibile sia sul set che durante le riprese del film (e sulla scena). La recitazione non è solo un’arte ma anche un’industria: si può fare molto denaro!

I registi che ricordo con più piacere e con i quali mi piacerebbe tornare a lavorare.

Il primo regista con il quale subito tornerei a lavorare è di sicuro Sergio Rubini, che mi impiegò ne L’amore ritorna. È anche un attore e che quindi sa cosa chiedere ai suoi colleghi e come. Mi piace anche molto la sua maniacalità e il fatto che ha accumulato oramai una grande esperienza nel tempo.

Il secondo con il quale mi piacerebbe tornare a lavorare è Daniele Ciprì con il quale ho lavorato sul set di È stato il figlio. Lo conoscevo grazie al suo sodalizio con Marengo all’epoca di Cinico Tv. Il suo senso del grottesco, la sua fotografia, l’uso del dialetto mi hanno sempre affascinato.

Il terzo con il quale mi piacerebbe tornare a collaborare è proprio Alessandro Zizzo, che ho citato all’inizio di questo articolo. Mi piace perché già nella scrittura mette nei suoi personaggi una forza sognante. Oltre che raccontare, gli piace evocare. Il suo cinema è poesia. Ha anche il coraggio, a volte, di mettere da parte la trama, la storia e lasciar parlare le immagini, come fanno i migliori.

Non è semplice parlare di questi argomenti neanche per me che scrivo spesso post in questo blog, ma voglio dare delle idee. Può essere interessante fare un progetto di cinema cooperativo nel quale ognuno di noi possa dare la sua parte di contributo e realizzare un film da solo o con altri attori. Intanto, credo, domenica 11 dicembre ad Oria (Br) vale proprio la pena guardare il corto di Zizzo, Bibliothèque, e starlo ad ascoltare. Prenota il tuo posto scrivendomi via WhatsApp.

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[…] Il ruolo del regista è importante nel processo di produzione cinematografica. Il regista è responsabile della supervisione di ogni aspetto di un film, dalla pre-produzione alla post-produzione. La visione e lo stile del regista devono essere coerenti durante tutto il processo, in modo che tutti gli aspetti di un film lavorino insieme verso un unico obiettivo finale: creare una storia coinvolgente che risuoni con il pubblico. Di seguito analizzeremo che cosa costituisce esattamente questa prestigiosa posizione, chi può essere qualificato come “regista” e quali competenze deve possedere per avere successo nella professione che ha scelto. Lo faccio come preparazione tra l’altro all’incontro che sto promuovendo con Alessandro Zizzo, regista pluripremiato che verrà a trovarci l’11 Dicembre ad Oria. Ho anche parlato di lui in un precedente articolo. […]