
Sei con l’acqua alla gola… e hai deciso che era il momento giusto per fare tutto da soli?
Fermati. Respira. E leggi fino in fondo.
Perché se in questo momento sei in affanno, in ritardo con lo studio, nel caos più totale e hai pensato che il coaching è una perdita di tempo…
allora sei proprio la persona che deve leggere questo articolo. Ora. Subito.
Ogni riga che segue potrebbe evitarti settimane di fatica inutile, errori evitabili, frustrazione crescente.
Non servono ore libere. Servono scelte giuste nel momento sbagliato. E questa, credimi, è una di quelle.
Il ciclo dell’interruzione: da “una pausa” a “peppereppè”
Tutto comincia con un imprevisto. Una lezione saltata, una giornata no, il tempo che manca. «Recupero da me», pensi. Ma poi il tempo non torna, il disordine cresce, e ti ritrovi a correre dietro alle materie senza metodo, senza guida.
E così, chi voleva fare per sé… fa peppereppè: una fanfara di buone intenzioni, zero risultati. “Peppereppè” è la colonna sonora tragicomica di chi, nel momento peggiore, sceglie l’illusione del fai-da-te invece del supporto vero.
E non per pigrizia, ma perché si ha paura di perdere altro tempo. Peccato che così, se ne perda molto di più. Recuperalo subito scrivendomi “riparto”. Ti invierò un pdf gratuito con le migliori strategie rapide per farlo.
Il coaching non è tempo perso, è il tempo che ti salva
Quando si è in ritardo con lo studio, il coaching sembra un lusso: «Ora non posso permettermi un’ora con il coach, devo studiare!»
Errore fatale.
Il coaching, proprio in quei momenti, è il tagliaerba che ti apre il sentiero. È l’allenatore che ti fa risparmiare energie, ti dice dove puntare e cosa lasciare andare.
Da soli, si rischia di girare in tondo, affondare in dettagli inutili, e sentirsi ancora più stanchi e confusi.
Una buona lezione di coaching, in 30 minuti, ti fa guadagnare ore.
Non è una pausa. È il salvagente quando sei già oltre il collo.
Il momento giusto per riprendere? Quando ti sembra quello sbagliato
Se ti dici: «Ora non è il momento, prima devo sistemare tutto», sappi che è la trappola perfetta.
Non arriverà mai il momento giusto. Perché quando sei nel caos, ogni giorno sembra quello sbagliato.
Ma è proprio lì, in quel disordine, che hai bisogno di un punto fermo.
Riprendere una lezione mentre tutto è in bilico non è follia: è strategia.
È come l’alpinista che pianta un chiodo mentre la parete trema.
Non devi “aspettare di stare meglio”.
Devi agire proprio ora, per non peggiorare ancora.
Il coaching serve quando vacilli, non quando sei già in vetta.
3 segnali che stai mollando… senza volerlo davvero
- Dici “recupero da me”, ma ogni giorno rimandi. I libri ti guardano, tu li guardi, e poi fai altro.
- Eviti la lezione perché ti senti senza preparazione. Ti dici: «Non so nemmeno da dove cominciare, meglio rimandare.» Ma è proprio quello il punto da cui cominciare.
- Ripeti “solo questa settimana”, ma intanto ne sono passate tre. E ogni giorno senza coaching ti fa perdere non solo contenuti, ma fiducia, ritmo, lucidità.
Se ti riconosci anche in uno solo di questi segnali, sei già nel processo di abbandono. Ma puoi ancora ribaltarlo. Adesso.
Strategia di rientro: 15 minuti per non perdere tutto
Non serve ripartire con una lezione intera. Bastano 15 minuti.
Un check-in veloce, una mappa mentale insieme, un solo obiettivo: rimettere ordine nel caos.
Il segreto è questo: non serve fare tanto, ma fare la cosa giusta.
Ti senti sotto il peso di libri e materiali di studio? Porta solo una domanda.
Hai mille appunti sparsi? Mostrameli, li organizziamo insieme.
Sei nella confusione? Parliamo solo di come ritrovare il filo.
Anche in mezzo al disastro, 15 minuti con una guida valgono più di tre ore da solo.
E spesso, quei 15 minuti… ti salvano la settimana.
Se ti riconosci, scrivimi adesso
Non aspettare che torni la calma.
La calma arriva dopo aver ripreso, non prima.
Se leggendo hai pensato anche solo una volta «sono io», allora fai un gesto semplice: scrivimi la parola “riparto” su WhatsApp.
Ti invierò subito una strategia gratuita su misura per studiare anche in mezzo al caos.
E se vuoi, ci sentiamo per quei famosi 15 minuti che ti rimettono in carreggiata.
Il detto dice: Chi fa da sé fa per tre.
Ma quando hai l’acqua alla gola, chi fa da sé… fa peppereppè.
E tu, vuoi continuare a galleggiare così?
O vuoi ricominciare davvero?