Leonardo Vitale – Una vita tra strada e colore

Leonardo Vitale nasce a Ceglie Messapica il 15 marzo 1952, terzo di nove figli, da genitori contadini.
Cresce in una terra dove la polvere della terra si mescola ai sogni, e forse è proprio lì che comincia ad amare i colori veri, quelli che sporcano le mani. Qui inizia le sue le sue prime prove pittoriche con acquarelli e olio, sula scorta dell’incipiente carriera del fratello maggiore Tommaso, per tanti anni ritrattista a Piazza Navona a Roma.
Il 13 dicembre 1972 si sposa con Benedetta.
Da quella storia nascono Giuseppe (1974) e Cosimo (1977).
Due figli molto diversi:
Giuseppe inseguirà i set cinematografici e teatrali, lavorando per registi come Sergio Rubini e Daniele Ciprìe tanti altri;
Cosimo invece prenderà in mano i gessetti del padre, iniziando anche lui a disegnare per strada.
Leonardo comincia il suo cammino artistico ufficiale il 15 agosto 1985, come madonnaro:
immagini sacre tracciate a gessetto sui pavimenti dei paesi, sotto il sole e la pioggia, senza chiedere nulla se non uno sguardo, una moneta, un sorriso.
Negli anni ’90, allarga il suo mestiere all’aerografia, decorando lamiere e giostre per luna park e parchi divertimento.
Tra i suoi committenti c’è anche Cesare Pelucchi, imprenditore milanese e socio fondatore di Gardaland.
Leonardo lavora a lungo anche per l’Eltel S.r.l. di Ruffano, azienda specializzata in costruzione di giostre.
Nello stesso periodo, si diverte a sperimentare con spray art e ritrattistica di strada, sempre mantenendo quella spontaneità che era il suo marchio.
Purtroppo il 18 agosto 1997, la vita gli taglia via uno dei suoi amori più grandi:
Cosimo muore in un incidente stradale.
Un dolore che resterà come una piega dentro di lui, anche quando, a dicembre del 2014, perderà anche la moglie Benedetta a causa di un tumore.
Nonostante tutto, Leonardo non smette di disegnare.
Negli ultimi anni si stabilisce con le sue opere in via Trinchese a Lecce,
dove chiunque sia passato almeno una volta ha incrociato i suoi colori stesi a terra, la sua figura curva ma viva,
il suo modo tutto suo di stare al mondo.
Il suo cammino si interrompe l’11 ottobre 2021, all’ospedale Vito Fazzi di Lecce,
dopo una brutale aggressione subita in strada.
Oggi un libro e tre pietre d’inciampo, per iniziativa di Annamaria Andriani, ricordano il suo nome e la sua arte:
una a Ceglie Messapica, dove era nato,
una a Oria, dove aveva messo radici,
e una a Lecce, la città dove il suo ultimo gessetto ha toccato l’asfalto.
Leonardo Vitale non ha mai appeso un quadro in una galleria famosa,
ma ha lasciato centinaia di opere sui marciapiedi, sulle lamiere,
nei cuori di chi sa ancora alzare gli occhi da terra per vedere qualcosa di vero.