Perché e come passare alla storia

Foto di Engin Akyurt.

«Io mi domando un domani, mentre il mio lavoro è documentato, dalla televisione, dal cinema, dal teatro … in letteratura che resterà di te Bonino… Cosa resta in nome del Signore? … Bisogna farle le cose, io le ho fatte, sono documentate. Cosa hanno fatto questi signori?» chiede dal minuto 43 Carmelo Bene nella puntata di Mixer Cultura del 15 Febbraio 1988 a proposito dei critici. Lui si definiva un classico vivente. Aveva capito che sarebbe passato alla storia e che dopo la sua morte si sarebbe parlato di lui a lungo, cosa che sta avvenendo.

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Il valore di conoscenza ed esperienza

Foto di Julia Larson.

Prima di buttarti in sforzi più grandi di te e di cui sai poco o nulla occorrono conoscenza ed esperienza, almeno dei rudimenti. Vuoi sciare in alta montagna? Iscriviti a un corso di sci prima magari. Vuoi sollevare bilancieri più pesanti degli altri? Inizia con venti o trenta chili intanto. Vuoi vincere un gran premio di formula uno? Impara a guidare veloce prima. Va bene pensare in grande, ci ho anche scritto un articolo per invitare a fare questo. Prima però comincia dall’inizio, da quel che puoi fare.

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Come si diventa attori

Foto di isaac berrocal bravo.

Primavera del 1990, gita a Napoli ai tempi del liceo. In una vetrina di una libreria vedo una copertina nera con su scritto Fare l’attore. Prezzo: 42.000 lire (21,70 € di oggi). Non avevo con me i soldi necessari. Me li feci prestare da un compagno. La domanda che di continuo avevo in testa era: come si diventa attori? Sul pullman al ritorno verso casa lo divorai già. E nelle settimane successive lo lessi e lo rilessi di continuo. Non pensavo ad altro. Mi chiedo di continuo ancora oggi a 48 anni la stessa cosa e ne voglio parlare in questo articolo a beneficio di chi ha pensato allo stesso interrogativo almeno una volta nella vita.

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Domande sulla forza delle immagini

Ieri sera vedevo dei buoni cortometraggi a Vicoli Corti, ben fatti, da ogni punto di vista: sceneggiatura, regia, fotografia, ecc. Si vedeva che c’erano registi esperti, buoni direttori della fotografia, scenografi in gamba, ecc. Stavo per andare via dopo aver visto le prime due proiezioni della serata quando piombano le immagini del documentario in programma Due scatole dimenticate, una produzione del 2020 con la regia di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli. La mia intenzione di alzarmi dalla sedia viene subito stoppata e il tempo vola in quei cinquantotto minuti di film che all’inizio mi avevano un po’ spaventato. Ho pensato che per un lavoro del genere erano troppi e che mi sarei annoiato. Invece altro che noia!

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