Francesco D’Assisi e Federico II

Foto di Magali Guimarães.

Francesco D’Assisi è stato davvero un giullare, cioè un attore di strada medievale, che ricorreva nelle sue predicazioni a tecniche affabulatorie e d’intrattenimento. Si autodefinì giullare, questo è certo, andando contro l’editto di Federico II che metteva al bando questo tipo di figure. L’imperatore infatti non amava la satira, come dimostrato dagli studi sulla scuola poetica siciliana. Nel suo Contra Joegulatores Obloquentes invitava a insultare e bastonare i giullari.

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5 storie pugliesi da raccontare in scena o sugli schermi

Chiesa madre di Francavilla Fontana

Una volta la regione del tacco d’Italia veniva indicata come le Puglie, ben consapevoli, come si era, che la Puglia come entità è inesistente: sulla carta si sono segnate delle linee di confine che includono zone molto eterogenee tra loro per cultura, civiltà, paesaggio geografico, ecc. Entità come il Salento, la Murgia, la Terra d’Otranto e altre esprimono stratificazioni differenti, modi di esprimersi diversi da paese a paese in molte occasioni, ecc. Ed è quindi normale che da Foggia, che appartiene alla Daunia, e Lecce ci siano miriadi di storie più o meno popolari, più o meno colte, che attendono di essere raccontate. A volte qualcuno l’ha fatto e altre volte no. Io oggi voglio accennare ad un elenco di 7 storie tra le più mirabili e significative pronte per un romanziere, per un drammaturgo, per uno sceneggiatore e quindi per case editrici, produzioni teatrali e di cinema.

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Santa Maria del Casale, tra leggende ed ex voto

Facciata della Chiesa di Santa Maria del Casale a Brindisi.

Santa Maria del Casale di Brindisi è una chiesa in un non-luogo, con accanto i depositi della seconda guerra mondiale dell’aeroporto militare, separati dal filo spinato, un po’ più in là le sagome degli aerei di linea e gli hangar, le auto di chi approfitta del piazzale per parcheggiare ed evitare le tariffe dell’aeroporto civile e poi via Maestri del Lavoro d’Italia, un’anonima via non solo nel nome ma anche nelle sporadiche abitazioni. Trovi l’edificio procedendo dal centro sulla via per San Vito dei Normanni e poi dopo la caserma dei pompieri imbocchi per il Casale che è un po’ quel quartiere giardino, almeno nelle apparenze, che si può vedere passeggiando sul porto di Brindisi da dove si vede, ai piedi della scalinata delle colonne terminali della via Appia, il monumento al marinaio che spesso è la cartolina della città. Ma davanti all’edificio medievale non sembra di essere in un giardino. Questo ho pensato durante la mia prima visita ad esso ieri, 28 settembre 2021. Siamo in un posto isolato, con vetri rotti per terra di qualche parabrezza sfondato dai ladri. Qui se un giardino c’è è quello all’interno del chiostro, al quale si accede dalla sagrestia, peraltro chiuso sulla strada da un più che necessario cancello.

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Brindisi, Boccaccio e la Sindone

Che cosa lega la città di Brindisi, in Puglia, con Giovanni Boccaccio, scrittore e poeta autore del Decameron, e con la Sindone di Torino, il lenzuolo di lino che secondo la tradizione avrebbe avvolto Gesù dopo la sepoltura e che ne conserverebbe l’effige? Questo non è un quiz estivo, come tanti, e il legame è profondo, pieno di scoperte e che ci può portare nel cuore di una storia avvincente, quanto quasi ignota. È una di quelle vicende sulle quali non solo passa l’oblio del tempo ma che certe mani provano a cancellare ma che tuttavia emergono grazie a tracce molto piccole, quasi micro. A ben guardarle, però, si scopre che c’è un mondo a proposito di esse.

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