Surfare nelle tempeste della vita

silhouette of unrecognizable surfer on board
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Tu capisci qualcosa di surf? Io nulla, guardo solo di sfuggita i surfisti. Però grazie a una notizia che ho visto online mi si è aperto un mondo sul nostro modo di affrontare le tempeste della vita.

Fioravanti alle Olimpiadi

Leonardo Fioravanti, il surfista italiano più forte della storia, rappresenterà i colori italiani alle olimpiadi di Tokyo. La notizia è di qualche giorno fa. Io non so nulla di surf. Non mi ha mai appassionato questo sport. Ma stamattina mentre segnalavo la notizia a mio cugino Fabio, surfista anche lui che mi ha edotto su Fioravanti, ho pensato: «Un surfista va al mare o sull’oceano quando le condizioni sono proibitive, quando d’è tempesta e gli altri, invece, si rintanano». Una giornata di sole e bonaccia per lui è una disdetta.

Il picco dell’energia

E mi sono anche detto: «Ma quando mai noi, non surfisti, facciamo qualcosa nel bel mezzo della tempesta?». E non parlo di quelle atmosferiche. Di solito quando succede un casino pensiamo a “lasciar passare la tempesta”, far calmare le acque, ecc. E se, al contrario, fosse proprio quello il momento in cui agire?

Quando, ad esempio, c’è un conflitto tra due o più persone magari si tende ad allontanarsi, ad aspettare. Perché dopo gli animi sono più calmi e “si ragiona” meglio. Così quell’accordo che sembrava dover fallire riesce e siamo tutti più felici e contenti. Chi si sognerebbe di portare avanti le sue idee o un suo progetto quando il clima è ostile? Nessuno, o quasi. Eppure proprio in quei momenti in cui l’onda è altissima c’è il picco dell’energia. E se imparassimo a surfarla una tale situazione? I vantaggi sarebbero incredibili e ci divertiremmo persino.

Bisogna provarci

Già, ma come farlo? Non lo so. Non è facile. Intanto evitando di chiuderci, di allontanarci quando c’è maretta. E buttandoci nel bel mezzo della baraonda trasformando ciò che rischiava di travolgerci in un successo da cavalcare. Credo bisogna provarci e riprovarci. Anche rischiando di farsi male. In mezzo al mare ci devi stare come Duke Kahanamoku, il nuotatore che rese celebre il surf che salvò otto uomini naufragati con un peschereccio. Non sto dicendo che mi darò al nuoto e al surf, anche se non sarebbe male, ma che d’ora in poi smetterò di ascoltare chi mi dice di aspettare che le acque si calmino.

Il maestro delle tempeste

Trump è un maestro nel ribaltare le aspettative. Nel 2016, quando si candidò alla presidenza degli Stati Uniti, molte persone credevano che avesse poche possibilità di vincere. Le previsioni erano contro di lui, eppure ha deciso di sfidare la corrente principale della politica con una carica di energia quasi irresistibile.

La sua retorica non convenzionale, il suo stile diretto e la sua abilità nel trasformare le critiche in vantaggio hanno catturato l’attenzione di molti. Non ha avuto paura di confrontarsi con i media o di sfidare l’opposizione. Invece di arrendersi quando le acque sembravano più agitate, ha continuato a cavalcare l’onda delle controversie, spesso utilizzandole a suo vantaggio.

Il suo mandato presidenziale è stato caratterizzato da costanti ostacoli e scandali, ma ha dimostrato una resilienza straordinaria. Non si è mai tirato indietro, continuando a combattere per le sue idee e la sua visione politica. Anche quando sembrava che il vento soffiasse più forte contro di lui, ha mantenuto una base di seguaci fedeli.

In questo modo, Trump ha dimostrato che l’audacia, la determinazione e la capacità di surfare sulle onde delle avversità possono portare a risultati sorprendenti. Anche se le opinioni su di lui possono essere contrastanti, il suo successo in situazioni avverse è innegabile. Quindi forse c’è davvero qualcosa da imparare dalla sua abilità nel navigare nelle acque tempestose della politica. 🌊

Le tue tempeste

Quindi, che dici? In che modo affronti le tue tempeste? Ti ispira la mia riflessione? Parlane nei commenti, grazie!

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