La noia degli artisti

Foto di Andrea Piacquadio su Pexels.

A volte ti trovi davanti a un monitor come uno scrittore davanti a un foglio bianco quando sa che deve scrivere ma non ancora cosa. Perché poi il blocco dello scrittore è un cliché, in realtà quello scrive sempre lo stesso. Però può capitare per qualche istante che non sappia cosa raccontare in quel momento, da dove cominciare. Hai tante cose da dire ma non sai quale di queste far fluire. È come se tutte le idee volessero uscire tutte insieme e la porta s’intasa. Come un motore che s’ingolfa. L’eccesso di un momento ferma le cose. E allora ci sono dei momenti di silenzio. E in quei momenti, magari, torni al pensiero. Solo che i coach di oggi e i sapienti d’Oriente ti dicono di evitare di pensare. Tale è la disciplina che la mente in armonia con l’universo si allontana dai pensieri, che il più delle volte sono di separazione.

Eppure se non c’è la crepa, se non c’è la rottura, la distanza, è più difficile ammirare un bel vaso. L’imperfezione ci fa meglio apprezzare tutto il resto. Quanti cantanti ci sono con una brutta voce? Humphrey Bogart deve il suo volto iconico ad una paralisi che lo colpì. Michelangelo aveva grossi problemi di mobilità alle mani. Antonio Ligabue entrava ed usciva di continuo dagli istituti psichiatrici.

Lo stop delle idee è uno dei migliori momenti che possa capitare. Con una certa periodicità può accadere a tutti. In certi giorni, per tante ragioni magari, non puoi lavorare a quelle a cui ti stai dedicando. Ed esse restano lì in attesa. Poi quando le riprendi sono ancora più chiare. La creatività stessa è fatta di una serie di stop & go. È come una danza.

L’artista in certe occasioni si annoia, si rompe le scatole, sbuffa, è apatico. Da qualche giorno sta succedendo anche a me. Sono momenti in cui nulla ti appassiona davvero, in cui prendi anche misura di tanta insensatezza che ci circonda. Vedi gente indaffarata intorno a te ma tu stai da un’altra parte, in un altro universo proprio. E la lontananza dal mondo e dai suoi affanni si fa ancora maggiore. Mi salva solo la poesia del culo e del cuore.

E tu che cosa fai in questi momenti? A cosa pensi? Scrivilo nei commenti, grazie.

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